sabato 24 dicembre 2011

Correre a piedi nudi a Natale


Quest'anno per Natale ho ricevuto un bellissimo regalo: i post letti di corricoltuocane e corriapiedinudi hanno superato entrambi la quota 5.000 per un totale di più di 10.000 post letti in un anno!!

A parte un po' di soddisfazione personale, sono felice perché sempre di più la corsa a 6 zampe e la corsa più naturale del mondo sta riscuotendo sempre più successo, anzi, sta diventando... normale!!

Mi sono spesso chiesto quale sia il maggiore freno nel togliersi le scarpe e prendere il proprio cane e fare una bella corsa insieme (se non avete un cane potete prendere quello del vicino, che è troppo pigro per portarlo in giro!).

Ho fatto un piccolo sondaggio, assolutamente non scientifico, e le risposte che ho ottenuto sono state molto dirette e semplici, dal non avere tempo all'essere troppo vecchi, fuori forma, bla bla bla.

In realtà, andando a fondo ho notato che c'è qualcosa di più profondo che non viene detto: ci si vergogna.


L'uomo è un animale sociale, e per quanto ci sentiamo unici e anticonformisti, siamo sempre legati al nostro "branco", e finché correre col cane o a piedi nudi non saranno sulle copertine delle varie riviste, per molti sarà difficile iniziare.

Chi ha scoperto che la corsa a piedi nudi o corre abitualmente col proprio amico a quattro zampe sa quanto siano esperienze entusiasmanti, gratificanti e salutari, ed è quindi molto importante che queste esperienze vengano rese pubbliche in modo che altre persone possano essere spinte a provarle.

Ecco quindi l'idea per il 2012:

raccontate la vostra esperienza!

Non siate timidi, commentate i post o inviate una email a andrea@corricoltuocane.it, magari allegando qualche foto!

Siete in tanti, fatevi sentire!

Buon Natale, gente! e fra un pranzo e una cena, non dimenticate di correre col vostro migliore amico, a piedi nudi :)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

martedì 13 dicembre 2011

Correre a piedi nudi e la dieta paleolitica

E' incredibile!

Dopo poco più di un mese dalla maratona di Venezia, un mese di relativa tranquillità sportiva (non più di una ventina di chilometri di corsa alla settimana) il mio peso è aumentato di 5 chili!! Non riesco a credere quanto la mia off-season sia deleteria per la mia forma e salute!

Che cosa è cambiato nella mia vita da un mese?

Sicuramente ho diminuito l'allenamento, complice anche il periodo intenso di lavoro che contraddistingue la fine anno. Sicuramente l'alimentazione: anche se non mi sembra di aver mangiato di più, ho in effetti mangiato peggio!

Il corpo umano è una macchina straordinaria costruita per la sopravvivenza; quando noi ingeriamo del cibo, questo non viene gestito da un semplice processo meccanico, ma il cervello decide come e quando utilizzare le risorse in base agli stimoli ambientali.

Anche il tipo di alimento naturalmente influisce sul processo di assimilazione; sebbene ancora sui giornali si sentano fior di dieteologi parlare di conto delle calorie e diete ipocaloriche, è un dato di fatto che è principalmente il tipo di alimento che fa la differenza.

D'altra parte, se ingeriamo meno calorie del nostro fabbisogno il nostro cervello pensa che siamo in una situazione di emergenza/carestia, diminuisce la massa muscolare per consumare meno e trasforma il cibo in grassi come scorte per i tempi duri; per evitare di sprecare energie ci toglie la voglia di muoversi, lavorare, divertirsi, vivere… bello vero? Se qualcuno vi propone una dieta ipocalorica, ringraziatelo, e cambiate dietologo!

Proteine, carboidrati, grassi: questi sono i principali principi nutritivi. Ma naturalmente ci sono anche minerali, vitamine, fibre e altri microalimenti altrettanto utili.

Le proteine vengono dalla carne e parzialmente da alcuni vegetali come legumi e cereali.
Le proteine servono per (ri)costruire i muscoli; sfortunatamente le proteine vegetali sono più difficilmente assimilabili per via delle fibre e non contengono tutti gli aminoacidi essenziali (non sintetizzabili dall'uomo), bisogna mischiare vari legumi e cereali per averne la gamma completa; le proteine animali sono la soluzione migliore per il corretto funzionamento del corpo umano.

I carboidrati sono essenzialmente zuccheri. Il glucosio che deriva dalla scomposizione dei carboidrati in zuccheri serve per alimentare il cervello. Una volta che il cervello è sazio (e questo avviene in breve tempo), manda l'ormone insulina a trasformare gli zuccheri in eccesso in grassi. I grassi accumulati sulle nostre pance e fianchi sono la scorta di energia del corpo umano, chi fa gare di endurance usa questa scorta per continuare a muoversi anche dopo che le scorte di glicogeno nei muscoli sono finite.

I grassi che mangiamo servono a un sacco di cose: ad assimilare le vitamine liposolubili che cioè si sciolgono nei grassi: A, D, E, K, F. Ci aiutano a mantenere calore formando uno strato isolante sotto la pelle, proteggono le membrane cellulari, sono indispensabili nella produzione di alcuni ormoni come quelli della crescita.

La cosa più sorprendente è che mangiare grassi non fa ingrassare! :)

Certo, mangiare troppi grassi, soprattutto quelli saturi (solidi a temperatura ambiente) porta a gravi patologie come l'occlusione arteriosa, l'ictus, pressione alta, infarto… ma una dieta priva di grassi porta a calo delle difese immunitarie, problemi dermatologici, spossatezza, calo di energie… alcuni grassi come i famosi Omega 3 sono importantissimi per l'azione antinfiammatoria e gli Omega 6, fra le altre cose, sono importanti per il buon funzionamento dell'apparato riproduttivo ;)

Sono quindi i carboidrati (alcuni carboidrati: pasta, pane, merendine, pizza...) che fanno ingrassare; con i carboidrati non si costruiscono le proteine, ma viceversa il corpo umano può sintetizzare gli zuccheri dalle proteine, quindi teoricamente potremmo vivere solo di carne, se non fosse naturalmente per vitamine, fibre e minerali vari.

Da prendere in considerazione anche il fatto che un numero sempre crescente di persone risultano affette da gravi forme di celiachia (1% della popolazione) e tantissime altre risultano in qualche modo intolleranti al glutine o a cereali in genere. Provate per una settimana a non mangiare assolutamente cereali e legumi, poi valutate la differenza ;)

Viene quindi da chiedere: cosa mai dobbiamo mangiare per stare bene?

Facciamo un salto indietro, di circa 15.000 anni, ai tempi dell'ultima glaciazione, e andiamo a fare la spesa col nostro amico uomo delle caverne.
Nel paleolitico non c'erano supermercati, il nostro uomo delle caverne andava a caccia, pescava e raccoglieva quello che la natura aveva da offrire, frutta, bacche, radici. Niente verdura, niente cereali e legumi, quelle sono arrivate poco più di 5.000 anni fa, con la cosiddetta "rivoluzione agricola", quando da cacciatori-raccoglitori, siamo diventati allevatori-agricoltori.

Per fare fronte al freddo il corpo umano si è adattato a utilizzare o conservare ogni minima risorsa, quindi cerchiamo di capire il ragionamento del nostro cervello:

- più mangiamo carne più aumentano i muscoli che servono per cacciare e difenderci*,
- più mangiamo grassi più le nostre difese immunitarie sono attive e più la nostra pelle ci protegge dal freddo**
- più mangiamo carboidrati più mettiamo su grasso come scorta energetica***.

*  I mammuth erano più difficili da cacciare rispetto ai Big Mac ;)
** la vita allora era abbastanza corta da potersi non preoccupare dei problemi di pressione alta in tarda età ;)
*** ricordo comunque che i carboidrati disponibili erano essenzialmente frutta e qualche radice, non pasta, pizza, merendine, patatine e pane ;)

Conoscete anche voi quelle persone che possono mangiare tutto e non ingrassano mai? Aspettiamoli alla prossima era glaciale, e vedremo chi ride!! ;)

Quindi sembrerebbe proprio che la fonte primaria di cibo debba essere proteica, con abbondante accompagnamento di frutta e (alcuni tipi di) verdura.

Come? Avete paura di mangiare troppa carne?

Secondo il Ministero della salute italiano abbiamo bisogno di circa 0,8 grammi per ogni chilo di peso; ad esempio un uomo di 75 kg ha bisogno di 60 grammi al giorno di proteine.
Considerando che la carne ne contiene dal 10 al 20% il nostro esempio dovrebbe mangiare più 300 grammi di carne al giorno, ogni giorno!
E questa statistica è molto prudenziale! Uno sportivo dovrebbe assumerne da 1 a 1,2 grammi per kg di peso... una fiorentina da 450 grammi al giorno (il macellaio ringrazierebbe!).

La cosa è ulteriormente complicata dal fatto che siamo in grado di assimilare solo 25 grammi di proteine a pasto; è anche per questo motivo che alcune diete come la dieta a zona o i body-builder suggeriscono di fare da 5 a 7 piccoli pasti al giorno.

In realtà molto difficilmente ingeriamo abbastanza proteine.

Il problema è che il corpo umano non ha avuto il tempo di adattarsi a un tipo di alimentazione con legumi e cereali,  5000 anni, in termini evoluzionistici, sono troppo pochi!
Oltretutto solo negli ultimi 30/40 anni pasta e merendine hanno assunto l'importanza quantitativa che hanno ora nella nostra dieta: nessuno negli anni 50 mangiava pasta 2 volte al giorno, da McDonalds 3 volte alla settimana e 2 volte la pizza!!

Non abbiamo avuto il tempo di adattarci.

Purtroppo va anche detto che la qualità di carne, frutta e verdure sulle nostre tavole è in gran parte scadente, priva di nutrienti, e frutto di processi industriali scriteriati (ricordate la "mucca pazza"?).

Questa estate, in preparazione della maratona di Venezia ho adottato la "dieta paleolitica", ho perso 5 kg in un paio di mesi, ero pieno di energie e sempre di buon umore.
Durante la maratona non ho usato gel o barrette; sono arrivato stanco, naturalmente, ma non ho incontrato il solito "muro" del 33° km.

Dopo la maratona, nella mia meritata off-season, mi sono rilassato, sono tornato alla pastasciutta, al formaggio, al pane appena uscito dal forno, al cioccolato… è difficile conciliare l'amore per corsa e triathlon con la passione per la buona cucina!!! :)

Risultato? 5 kg in più, stanchezza, irritabilità…

Basta! ho deciso! cambio vita (alimentazione) e faccio l'uomo delle caverne!

…magari però da gennaio, dopo il pranzo di Natale, il cenone di Capodanno... ;)

Buoni pranzi e buone corse a piedi nudi, come si addice a un bravo uomo delle caverne!! :))

Per info sulla dieta paleolitica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Paleodieta
http://robbwolf.com/
http://thepaleodiet.com/

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

sabato 10 dicembre 2011

Correre a piedi nudi, in 30 giorni!

Tempo fa ho scritto un post sull'ingrediente principale per finire una maratona: voler finire una maratona!

Tutti noi cerchiamo sempre delle scuse per non raggiungere degli obbiettivi che in qualche modo vorremmo raggiungere; qualche esempio?

- con il lavoro e la famiglia non ho tempo per fare sport/movimento
- sono troppo nervoso, non posso smettere di fumare

- mangio spesso fuori, non riesco a seguire una dieta e non riesco a dimagrire
- ho troppa paura dell'acqua per imparare a nuotare
- non riesco ad imparare una lingua straniera,
- non potrò mai finire una maratona / ironman... etc, non sono mica superman!

e naturalmente, per stare in tema col tema del blog: non posso correre a piedi nudi, non ho il fisico di un kenyano!

In realtà tutte queste, e molte altre che siamo bravi ad inventarci tutti i giorni, sono solo scuse!

La prova?

Prendete carta e penna, adesso (non trovate la scusa che non l'avete! va bene anche il blocco note di windows) e scrivete tutte le cose che avete fatto stamattina e a che ora lo avete fatto, quando vi siete alzati, che colazione avete fatto etc fino all'ora di pranzo. Ora elencate quello che avete mangiato a pranzo. Fate la stessa cosa per il pomeriggio, descrivete la cena, raccontate la vostra serata.

Raccontate ogni vostra giornata per una settimana. Dopo una settimana prendete il vostro diario e rispondete (sinceramente) alle seguenti domande:

- quante ore avete passato davanti alla tv?
- quante ore siete stati su Facebook / YouTube etc?
- quante ore non vi ricordate cosa avete fatto?

Bene! dividete il totale per due, quello è il tempo che potete dedicare al vostro obbiettivo! Visto che il tempo era una scusa?

Ora vediamo di smontare il "non ci rieeescoo"

Domanda: come si può mangiare un elefante intero? Semplice: un pezzo per volta!

Facile, no? Ancora meglio, adesso:

Domanda: come si può fare un viaggio di 1000 km? Semplice: un passo per volta.

E infine: "un grande cammino inizia sempre con piccolo passo"

Allora, volete ancora veramente raggiungere il vostro obbiettivo? Bene, non pensate minimamente di ribaltare per sempre la vostra vita e quella dei vostri famigliari, sarete destinati a fallimento!

Ascoltate invece il cosiglio di Matt Cutts: fatelo per 30 giorni ;)



Esatto! solo per 30 giorni. Chiunque può riuscire a fare qualsiasi cosa per 30 giorni!

L'importante è volerlo veramente fare e, naturalmente, fare il primo passo!

Volete imparare a correre a piedi nudi? Uscite di casa e... correte a piedi nudi!

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

martedì 29 novembre 2011

Correre con scarpe minimaliste in inverno: Merrel Embark Glove

Le vie di mezzo non mi piacciono.

Correre a piedi nudi presenta innumerevoli vantaggi, uno di essi è che quando finisci in una pozzanghera l'asciugatura è immediata. Se si indossano scarpe e queste si bagnano, l'acqua rimane nella scarpa e il piede resta imprigionato in un ambiente umido e sgradevole. Ricordiamo inoltre che l'umidità, unita allo sfregamento produce le odiate vesciche.

Certo, anche correre sulla strada bagnata sotto la pioggia a piedi nudi a non è sempre gradevole; finchè si fa una corsetta l'esperienza è divertente e gratificante; ma a lungo andare, per chi ad esempio si allena per una mezza maratona o una maratona, la pelle umida diventa grinzosa e molle, quello che chiamo "effetto lavaggio piatti" ;)

Quando poi si corre in inverno, oltre all'umidità c'è anche il freddo. Una cosa è fare una corsetta nel parco, altro è correre 20 km nei boschi, ma anche in strada, a temperature intorno allo zero.

Come più volte dichiarato in questo blog, non sono un integralista della corsa a piedi nudi, e penso che se esistono strade migliori, è giusto percorrerle.

Dall'invenzione del Gore-Tex in effetti correre sotto la pioggia, nelle pozzanghere, nella neve, è diventata un'esperienza molto gradevole, sia per quanto riguarda l'abbigliamento, sia per tenere i piedi all'asciutto.

Da quando ho iniziato a correre, in inverno le mie calzature sono sempre state rivestite dalla famosa membrana impermeabile; quest'anno però mi sono chiesto cosa dovevo fare: la prossima settimana, per il ponte dell'Immacolata sarò in montagna e, con un po' di fortuna meteorologica, ci sarà la neve. Per quanto sia un convinto barefooter, non mi ci vedevo a piedi nudi in mezzo metro di neve; d'altra parte mentre provavo le mie vecchie Salomom, non riuscivo a trovarvi nella diversità della calzata, il tacco ammortizzato e alto... no, non potevo tornare indietro!

D'altra parte già domenica scorsa mi sono reso conto che la mesh delle Five Fingers KSO non era il massimo nelle pozzanghere ghiacciate sulle colline veronesi; dovevo trovare una soluzione.

Dopo un po' di ricerche, non sono facilissime da trovare, mi sono lasciato tentare dall'ultima nata della linea "barefoot" di casa Merrel: le Embark Glove.

Come prima sensazione devo dire che le immaginavo più morbide, ma d'altra parte la membrana in Gore-Tex non è famosa per la morbidezza, anche se la calzata risulta comunque piacevolmente confortevole.

Essendo una scarpa (molto) invernale, il suo utilizzo dovrebbe prevedere un bel paio di calze calde, anche se tutto sommato, l'aderenza della scarpa al piede lascia intravedere delle possibilità anche indossata senza calze... meno possibilità di bagnare le calze stesse, no? ;)

La suola non è il massimo della morbidezza, ma si piega tranquillamente durante la falcata e il piede sembra spinto naturalmente all'appoggio frontale; questa caratteristica è molto utile nella camminata dove l'appoggio frontale viene meno naturale che nella corsa.

La scarpa mantiene comunque una capacità di torsione sufficiente per assecondare il movimento naturale del piede.

La suola è dell'omnipresente Vibram, che sembra avere il monopolio assoluto delle scarpe minimaliste; del resto correndo su strade ghiacciate si apprezza il fantastico grip per cui la celebre casa è giustamente famosa.

Su internet molti feedback negativi sono sulla parte posteriore, giudicata molto rigida e fastidiosa per il tendine di Achille, il che è abbastanza vero, ma sembra essere sufficientemente bassa per non creare eccessivi problemi; potrò essere più preciso dopo qualche decina di chilometri di corsa.

Prime sensazioni positive, quindi. Il verdetto finale poi lo darà l'uso intensivo nei prossimi mesi.

Una cosa è certa: nonostante la Embark Glove sia una scarpa decisamente minimalista, nonostante la calzata dia veramente l'impressione del guanto, nonostante la struttura della scarpa favorisca un appoggio naturale, correre a piedi nudi o "barefoot", come è scritto all'interno della serie minimalista delle Merrel, è un'altra cosa ;)

In inverno però, quando il termometro scende intorno allo zero, piove o nevica, per mantenere i piedi asciutti, correre in modo discretamente naturale e aumentare la sicurezza su terreni scivolosi qualche piccolo compromesso bisogna accettarlo! :)

Cordialmente, a piedi nudi :)

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martedì 22 novembre 2011

Trail con Vibram Fife Fingers, o altre scarpe minimaliste


"No ste a far maratone, che te fa mal!"

Così diceva il mio medico sportivo un po' di tempo fa. Sono passati alcuni anni, alcune maratone, molte mezze e vari triathlon, fra cui anche un paio di Ironman 70.3.

Con grande soddisfazione posso dire di essere ancora vivo, di non aver mai avuto infortuni seri salvo qualche tendinite da "abuso" e qualche ginocchio sbucciato da caduta.

In realtà all'inizio di questa nuova vita correre una maratona o un triathlon su strada era l'ultimo dei miei pensieri. Io volevo fare l' "Ultra trail del Monte Bianco".



Presto questo desiderio si era infranto contro alcune piccole difficoltà tecniche fra cui le mie ginocchia e la mia mancanza di potenza.

Da subito mi sono scontrato contro uno dei maggiori problemi dei runners: appena superavo la mezz'ora di corsa mi facevano male le ginocchia; e quando dico male intendo veramente male. Alla fine delle gare mi reggevo in piedi a malapena; inoltre, a causa della scadente bidinamica della mia corsa, anche la parte superiore del corpo era malconcia e le braccia e il collo erano doloranti.

La debolezza delle mie ginocchia mi ha sempre impedito di allenarmi per un trail, specialmente per le salite, dove le mie ginocchia cedevano immancabilmente dopo pochi chilometri.

Poi ho cominciato a imparare a correre, a mantenere una postura più corretta, fino a un anno fa, quando ho ricevuto l' "illuminazione" e ho iniziato a correre a piedi nudi.

Ora so di poter correre una maratona senza dolori, recuperando in pochi giorni e divertendomi.

E mi è tornata la voglia di trail :)

Per l'UTMB forse ci vorrà un ancora un po' , ma l'anno prossimo potrebbe essere il Magraid (www.magraid.it); i 100 km sono distribuiti in tre giorni e la cosa sembra abbastanza accessibile.

In realtà anche se le mie gare sono sempre su strada, il 90% dell'allenamento è su sterrato, sui sassi dei vigneti delle colline della Valpolicella o sulle pietraie carsiche delle montagne friulane.


La domanda ora è: che scarpe utilizzare in un trail? Scarto l'idea di correre a piedi nudi, anche i Tarahumara si proteggono i piedi con calzature per correre nel Copper Canyon!
Solitamente uso le Fivefingers, la suola Vibram di queste calzature ha un grip eccezionale; l'unico problema è quando, specialmente in discesa, l'arco plantare del piede appoggia su un sasso sporgente; è una parte del piede ssolutamente priva di protezioni e può fare abbastanza male.

Per questo Natale mi regalerò qualche bella avventura da vivere nel 2012, probabilmente anche un trail.

Buone corse a piedi nudi, gente, anche su sterrato.

Cordialmente, a piedi nudi :)

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domenica 20 novembre 2011

Consigli su come correre a piedi nudi e/o con scarpe minimaliste

Siamo di moda! :))

Internet pullula di siti che parlano di barefoot running, specialmente dagli Stati Uniti.
Solitamente preferisco leggere racconti di chi ha realmente provato a correre a piedi nudi, in realtà molti sembrano essere "pilotati" da vari produttori di scarpe più o meno minimaliste.

D'altra parte, se un consiglio è buono, vale comunque la pena di seguirlo!

Eccovi un paio di link dal sito vibramfivefingers.com che ho letto con molto piacere.

Buona lettura e buone corse a piedi nudi! :)

http://www.vibramfivefingers.com/faq/barefoot_running_faq.htm
http://www.barefootrunning.fas.harvard.edu/5BarefootRunning&TrainingTips.html

Cordialmente, a piedi nudi :)

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giovedì 10 novembre 2011

Come correre a piedi nudi - tecnica di corsa e barefoot running


Basta cercare "correre a piedi nudi" su qualsiasi motore di ricerca per capire che è in corso un grande dibattito su questo nuovo modo di correre… vecchio di milioni di anni :))

Solitamente chi è per la corsa a piedi nudi è:

- Chi corre a piedi nudi e ne ha ricavato benefici in prima persona
- Medici e podologia illuminati che hanno studiato il problema... e probabilmente corrono a piedi nudi
- Le case di produzione di scarpe minimaliste (e non) che giustamente approfittano della "moda" del barefoot running per conquistare una fetta di mercato

Chi è contrario invece alla corsa a piedi nudi si divide in varie categorie:

- Chi non ha mai corso a piedi nudi
- Chi crede di aver corso a piedi nudi, e invece ha usato (male) scarpe minimaliste e ha avuto qualche problema
- I podologia più tradizionalisti, magari specializzati in… plantari!! :))

Ok, l'ultima è cattiva, l'ho detta solo per fare una battuta. In realtà molti podologia si vedono arrivare presunti barefoot runners con innumerevoli danni provocati da un maldestro uso dei propri piedi e, non essendoci in effetti molta informazione scientifica al riguardo, tendono a consigliare metodi più "tradizionali".

Ma noi sappiamo che la corsa a piedi potrebbe fare del bene ai nostri piedi e al nostro corpo, e se sono riuscito a correre la maratona di Venezia con le Five Fingers senza la minima conseguenza se non un grande sorriso sulle labbra è perché, nonostante sia sovrappeso, poco veloce e male allenato, ho trovato un modo per correre a piedi nudi sufficientemente corretto (e naturalmente migliorabile).

Dopo la maratona di Venezia ho ripescato alcune riprese fatte quest'estate mentre correvo in mezzo alle vigne della Valpolicella e ho montato un breve filmato che può servire da spunto per ulteriori riflessioni sulla tecnica di corsa a piedi nudi. Quello che è venuto fuori è un misto fra Chi Running (che però non prevede la corsa a piedi nudi se non occasionale) e i consigli di "Barefoot" Ken Bob, il papà del barefoot running, nel suo bel libro "Barefoot running step by step".


Spero che questo breve video possa aiutare chi vuole usare la corsa a piedi nudi principalmente per divertirsi e stare alla larga dagli infortuni; ma devo anche fare notare che con questa tecnica ho migliorato il mio personal best sulla maratona di 10 minuti, quindi, a buon intenditor…

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

mercoledì 2 novembre 2011

Barefoot running FAQ: riposte alle più frequenti domande sulla corsa a piedi nudi.


All'arrivo delle maratona di Venezia, un tipo mi guarda le Vibram FiveFingers Bikila LS e mi dice: hai corso con quelle!?? Ci vuole coraggio!!

In realtà sappiamo che ci vuole più coraggio e una certa dose di incoscienza a correre con scarpe iper ammortizzate ;)

Ho raccolto 10 domande che più frequentemente mi vengono poste sia sulla corsa a piedi nudi sia sull'utilizzo di scarpe minimaliste per cercare di fare un po' di chiarezza.

Ne avete altre? lasciate un commento o mandatemi una email a andrea@corricoltuocane.it

1
Correre a piedi nudi fa male?
No, se si corre con la tecnica giusta e più naturale in realtà è più difficile incorrere in infortuni
2
Per correre a piedi scalzi bisogna essere magri come keniani (magri)?
No, ho due esempi in mente: Barefoot Ken Bob, uno dei "padri fondatori" del movimento barefooting in America non è esattamente un fuscello, e l'altro è il sottoscritto, per il quale la passione per la corsa e il triathon è seconda solo all'amore per la buona cucina e la birra :)))
Correre a piedi nudi aiuta anche chi è in sovrappeso a evitare gli infortuni.
3
Per iniziare a correre a piedi nudi è meglio correre sull'erba? sulla strada si rovinano i piedi!
Per iniziare è meglio una superficie dura, come la strada o uno sterrato solido. L'erba perdona troppo gli sbagli e da un feedback sbagliato rallentando l'apprendimento della giusta tecnica. Naturalmente i piedi, come il resto del corpo si devono adattare, ma poco per volta la corsa a piedi nudi diventa naturale e divertente.
4
Posso correre a piedi nudi se sono un iperpronatore o supinatore?
I problemi di pronazione e supinazione derivano principalmente dall'appoggio del piede sul tallone. La tecnica corretta della corsa a piedi nudi prevede l'appoggio sulla parte frontale/mediana del piede; la pronazione e supinazione quindi non sono tecnicamente possibili.
5
Correre a piedi nudi o con scarpe minimaliste è la stessa cosa?
No, per rendere naturale la tecnica è indispensabile effettuare parte dell'allenamento, almeno il 20,30% a piedi nudi. Il feedback della pianta del piede, che ha una quantità impressionante di cellule sensoriali, fa sì che la posizione del piede e di tutto il corpo si aggiusti spontaneamente nel migliore dei modi. Naturalmente non ha senso voler a tutti costi correre a piedi nudi quando le condizioni lo sconsigliano, come quando l'asfalto è bollente d'estate, o c'è ghiaccio d'inverno, fondi stradali particolarmente taglienti etc.

Consiglio di utilizzare uno degli ottimi dispositivi di sicurezza a nostra disposizione: il "buon senso" :)

6
Per correre a piedi nudi occorre iniziare da giovani?
No, io ne sono un esempio, avendo iniziato a correre a 38 anni e a correre a piedi nudi a 45. A 46 ho migliorato di 10' il mio personal best sulla maratona a Venezia correndo con le Vibram FiveFingers, e conto di correrne una a piedi nudi migliorandomi ulteriormente ;)

7
Correndo senza la protezione delle scarpe si rischia di tagliarsi con vetri e rocce?
Certo! Come con le scarpe ""si rischia maggiormente di mettere un piede in fallo e stortarsi una caviglia perché le scarpe inibiscono la propriocezione.

Consiglio di utilizzare comunque un'altro dispositivo di sicurezza spesso sottovalutato: gli occhi!

In realtà di vetri taglienti o altro non ce ne sono poi tanti sulle nostre strade e spesso sono ben visibili. 
Ad ogni modo è anche possibile portarsi sempre dietro un paio di scarpe minimaliste, quali FiveFingers o sandali huarache, che non pesano e possono essere facilmente indossati se le condizioni lo suggeriscono.

Può essere una buona idea portarsi dietro un piccolo kit di proto soccorso: fazzoletti disinfettanti e cerotto spray.

8
Correndo senza protezione l'arco del piede tende ad abbassarsi?
No, tutto il contrario! I muscoli del piede si rafforzano e il piede diventa più sano. E' frequente diminuire di una taglia di scarpe.
Le popolazioni che abitualmente, almeno nell'infanzia corrono, e vivono a piedi nudi hanno molti meno problemi di noi che costringiamo i piedi nelle scarpe spesso strette: alluce valgo, fasciti e varie deformazioni ossee sono quasi sconosciute nelle popolazioni scalze.

9
Per iniziare a correre a piedi nudi, bisogna fare un periodo di transizione con scarpe via via più basse?
No, la miglior transizione fra correre con scarpe dotate di controllo e supporto e la corsa a piedi nudi è: correre a piedi nudi!
E' il piede stesso, con il feedback che ci dà, il nostro migliore insegnante.

Due consigli per re-imparare a correre

-  Calma, un passo alla volta! La prima corsa a piedi nudi può essere di 100/200 metri (sì, esatto, anche se siete maratoneti o fate delle ultra!). Osservate i vostri piedi l'indomani, se tutto è ok correte 300 metri e così via. 

- Qualche dolorino o vescichetta di adattamento può essere normale, ma se fa male, avete fatto qualcosa di sbagliato: troppo veloce? troppo a lungo? appoggio sbagliato?

Ascoltate il vostro insegnante! Può anche essere una buona idea riprendervi con una telecamera, specie se ha un buon slow motion, ma cercate di imparare dalle sensazioni più che dal riscontro visivo.

10
Ci vuole coraggio a correre a piedi nudi?
Certo, ci vuole sempre coraggio per andare contro il senso comune. Ma non è detto che il senso comune abbia ragione, e a mio avviso non ce l'ha quasi mai!

Il grande problema del barefooting non è la tecnica o le strade rovinate; spesso ci si vergogna di mostrare i piedi e dei commenti stupidi della gente. 

Un consiglio: mettetevi una bella bandana colorata e una maglietta colorata in modo assurdo: la gente vi guarderà meno i piedi!! :)))
E se qualcuno vi fa un commento per prendervi in giro pensate ai problemi che avrà con l'avanzare dell'età perché non allena in modo adeguato gambe e piedi, o se corre, agli infortuni che lo terranno fermo, o i soldi che dovrà spendere per scarpe ipertecnologiche o costosi plantari e… sorridete :)))))))))

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

domenica 30 ottobre 2011

Come iniziare a correre a piedi nudi. La trasizione da scarpe a barefoot.


Curiosando nei vari forum e blog sulla corsa, tanta gente si lamenta di problemi riscontrati, o semplicemente temuti, quando si inizia a correre scalzi e si leggono svariati consigli su come effettuare la "transizione" fra la corsa con comuni scarpe da corsa e barefoot, o scarpe minimaliste.

Uno dei consigli che sento maggiormente è iniziare con scarpe più basse, o "zero-drop", o scarpe minimaliste quali Vibram Five Fingers, per poi arrivare in… anni… a correre a piedi nudi…

Ora, non voglio girare intorno  alla risposta e voglio essere più chiaro possibile: 

il miglior modo per iniziare a correre a piedi nudi è: correre a piedi nudi!


Chiariamo anche un equivoco: correre a piedi nudi non significa scarpe minimaliste, non vuol dire Five Fingers e non vuol dire sandali. Correre a piedi nudi significa a piedi nudi.

La cosa peggiore che si può fare quando ci si avvicina al barefooting è esagerare (e io sono un esperto in questo!); correre a piedi realmente scalzi permette di capire maggiormente quando è il caso di smettere ed è più difficile quindi farsi male.

Ho appena finito di correre una maratona in Vibram FiveFingers senza il minimo problema a parte una piccola vescichetta a lato del piede destro, ma non sarei mai riuscito ad ottenere questo risultato senza aver corso almeno un terzo del mio allenamento a piedi (veramente) nudi.

Ecco qualche consiglio per entrare nel mondo del barefooting:

1 - corri a pedi (veramente) nudi, non barare!

2 - corri su strada, l'erba o altre superfici morbide perdonano gli errori, la strada "insegna" meglio :) il tapis roulant può andare bene, ma la strada è meglio.

3 - vacci piano, il primo giorno prova con 100 / 200 metri, vedi come va e se tutto è ok, il giorno dopo aumenta. 

4 - controlla bene i tuoi piedi dopo la corsa, qualche dolorino probabilmente è normale, se ci sono troppe vesciche o fa male, stai sbagliando qualcosa. Ricorda, sono i tuoi piedi il tuo migliore maestro.

5 - ok, probabilmente non andrai a lavorare a piedi nudi, ma perché non stai a piedi nudi in casa? O in giardino? Perché non porti il cane a fare i bisognini a piedi nudi? Come puoi pensare di abituare i piedi alla corsa barefoot stando a piedi nudi qualche decina di minuti alla settimana?

Sto preparando un po' di materiale sulla tecnica di corsa barefoot, per adesso:

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

martedì 25 ottobre 2011

Correre la Maratona di Venezia con le Vibram Five Fingers e migliorare il Personal Best di 10 minuti


Non era iniziata bene.

A causa di bronchiti e influenze sono stato costretto a saltare i lunghi; presentarsi alla partenza di una maratona con al massimo 25 km di lungo non è il massimo. :(

Poi la vescica. Il giorno del ritiro del pettorale  c'era un bel sole invitante e così, anziché prendere l'autobus dalla stazione di Mestre fino all'Expo al parco di San Giuliano (3,5 km) ho fatto una bella passeggiata andata e ritorno (7km). Non avevo preventivato quest'evenienza e indossavo delle All Star basse, non proprio l'ideale per camminare. Risultato: una vescica sul tallone, a 2 giorni dalla gara! :((

La mattina di domenica sveglia alle 5, sbadiglio, mi stiro… un dolore lancinante al ginocchio, decisamente insolito e inaspettato, probabilmente dovuto a una posizione strana durante il sonno. :(((

No, non era iniziata bene, però mi sentivo in forma, eccitato, euforico.

A Stra fa freddino, ma in mezzo a 7000 persone non si sta poi male :)
Il breve riscaldamento mi rincuora: il mio corpo risponde bene.

Mestre aspetto il via al suono dell'Ouverture de "La valchiria" di Wagner (un po' fuori dalle righe ma almeno ci ha risparmiato il solito Gladiatore e We will rock you)  ripasso la strategia di gara: niente gps, niente cardio: ascolta il tuo corpo, segui il tuo cuore.

Corri finché puoi, cammina quando devi, trascinati se occorre, non mollare mai! :))

Appena superato l'ingorgo iniziale, I primi 21 km vanno via lisci, "Good vibrations" avrebbe detto Bob Marley; fino al 30° nel parco di San Giuliano a 2:47:37… il mio tempo migliore sui 30 km era poco sotto le tre ore! 

Da 30° al 40° la mancanza di lunghi si fa sentire, ma camminare non è un'opzione e trotterello lungo il ponte della Libertà che non finisce mai!

Di fianco al primo ponte c'è un cartello: 14 bridges to go, 14 ponti alla fine, sorrido: è quasi fatta!

I ponti non migliorano la mia andatura, ma l'allenamento sulle colline della Valpolicella mi aiuta, la gente ai lati delle transenne anche ;)

Mi godo lo stupendo scenario di questa città unica, in mezzo ad ali di folla che ti incitano, bambini che ti danno il cinque, vorrei accarezzare tutti i Terranova, Labrador, Golden Retriever e Bernesi delle squadre di salvataggio, che sono lì nel caso qualcuno cada nel canale :)

Il ponte di barche sul Canal Grande mi fa vedere Venezia da una posizione inusuale, sono arrivato! …quasi ;)

La passerella d'onore in mezzo alla folla in piazza San Marco è grandiosa, ancora 2 ponti, 1…


e, finalmente.. l'arrivo! :))


Un tipo mi guarda le scarpine a cinque dita e mi dice: hai corso con quelle? ci vuole un bel coraggio! Avrei tante cose da dirgli ma gli sorrido e gli dico solo che ho migliorato il mio Personal best di 10 minuti, anche se questo non è importante, ma i runner ci tengono tanto...

L'importante è che sto bene, stanco, naturalmente, lo stomaco in subbuglio per il solito integratore che non va giù, ma sto bene!

Provo a prendere il Vaporetto, ma lo stomaco non mi da pace :(
Scendo ad Accademia e, visto che 42 km non erano abbastanza, mi faccio una bella passeggiata turistica di 2 km fino alla stazione dei treni ;)

Conclusioni: correre a piedi nudi o con scarpe minimaliste non fa di me un campione, ma sicuramente mi ha aiutato a correre meglio, e divertirmi di più… migliorando comunque i miei tempi!
Posso solo testimoniare che il barefooting non è una moda, è veramente il modo migliore di correre!

 

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

mercoledì 12 ottobre 2011

Correre a pedi scalzi in inverno, o con le calze! Meno 11 giorni alla Maratona di Venezia!


Anche oggi faceva caldo.

Incurante della bronchite che sembra abbia deciso di non passare più, in pausa pranzo io e Elsa, la mia personal trainer a 4 zampe, abbiamo fatto la nostra solita corsetta di poco meno di 10 km sulle colline fra i vigneti.
Quando ci siamo fermati alla fontana Elsa ha immerso come al solito la testa dentro l'acqua fresca.
mentre mi asciugavo la fronte sudata con la maglietta mi sono chiesto cosa vuol dire correre a piedi nudi in inverno, quando fa veramente freddo.

In effetti, sebbene sia un anno che ho iniziato a correre scalzo, i primi mesi di transizione dalle scarpe li ho corsi perlopiù sul talis roulant, tranne qualche corsetta vicino a casa, ma erano più esperimenti che vere e proprie corse.

I primi chilometri a piedi nudi sono iniziati in primavera, con le prime giornate tiepide.

In febbraio ho comprato il mio primo paio di Vibram FiveFingers, e in febbraio/marzo ho corso un bel po' con le mie KSO Treksport e le calzettine a 5 dita della Lizard… ma non è correre a piedi nudi ;)

Barefoot Ken Bob si è trasferito in California per poter correre sempre a piedi nudi, è non ho mai visto un Tarahumara correre nella neve... ma non sembra essere impossibile!

In rete ho trovato questo video, il ragazzo sa come correre a piedi nudi; certo, qualche perplessità sulle calze ce l'ho, in mezzo alla neve si bagnano subito e il piede sta peggio che scalzo, e le calze non offrono certo il grip delle suole Vibram che il tipo dice di aver buttato.


Promesso: la prima nevicata faccio una corsetta a piedi nudi e vi racconto… tanto di questo passo, l'inverno non inizierà mai! :)))

Per domenica 23 ottobre, il giorno della maratona di Venezia, è prevista una leggera pioggia e temperature dai 11° a 15°; non farà caldo ma non sarà neppure inverno. Dovrebbe essere anzi la temperatura migliore per correre.

I miei piedi nono sono ancora adattati per correre 42 km completamente scalzo, così, come annunciato, correrò con le Fivefingers Bikila ls.

Però mi sta venendo la voglia di togliermi le Vibram gli ultimi chilometri, quelli in mezzo ai ponti e ai canali; in fondo anche chi ha dato il nome alle mie scarpine, Abebe Bikila, ha iniziato con le scarpe e se le tolte strada facendo! :))))

Un dubbio: non è che i lastroni di pietra veneziani, sotto una leggera pioggia, siano un po' troppo scivolosi per correre a piedi nudi in sicurezza? In effetti le suole Vibram, qualche vantaggio lo danno ;)

Ok, ci penserò strada, o meglio: canali facendo :)

Cordialmente, a piedi nudi :)

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mercoledì 5 ottobre 2011

Steve Jobs 1955-2011


Erano gli anni '80. Il mio grande sogno era l'Apple IIe, ma non me lo potevo permettere, così programmavo in Basic sul Commodore 64 della mia ragazza… abbastanza frustrante ;)

Erano gli anni di "War games", "Electric dreams" e di "Blade Runner".

Si parlava tanto di come la tecnologia avrebbe cambiato il mondo, ma nessuno, neppure i più visionari fra gli scrittori di fantascienza aveva previsto il telefonino, men che meno questo meraviglioso strumento che è l'iPhone.

L'iPod aveva un illustre predecessore, naturalmente: il "Walkman" della Sony, con cui per la prima volta la musica diventava portatile, ma l'iPhone, che ci sembra oggi così normale, negli anni '80 era qualcosa di inimmaginabile.

Quando questa mattina è suonata la sveglia, sul mio iPhone ho trovato una brutta notizia, Steve Jobs è morto. Alla fine il tumore al pancreas ha avuto la meglio.

La visione rivoluzionaria di Steve Jobs non ci ha dato il personal computer, non ci ha dato l'iPod, l'iPhone, l'iPad, prossimamente l' iCloud, i cartoni animati in 3D della Pixar etc.

Ovviamente tutti questi prodotti sono scaturiti dalla sua mente, ma il suo più grande dono è l'informazione.

In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo (raggiunto da internet) abbiamo accesso all'informazione o possiamo crearla: Twitter, Facebook, Blogs, Google+, Wikipedia...

Cito Cosmo, il captive di "Sneakers", "I signori della truffa": "There's a war out there, old friend. A world war. And it's not about who's got the most bullets. It's about who controls the information. What we see and hear, how we work, what we think... it's all about the information!"

(c'è una guerra là fuori, vecchio amico, una guerra mondiale. E non è su chi ha più proiettili, è su chi controlla l'informazione. Quello che vediamo e sentiamo, come lavoriamo e cosa pensiamo… è tutta una questione di informazione)

In un momento in cui si discute su come imbavagliare i blogger, all'indomani della decisione di Wikipedia di oscurare la versione italiana, il dono di Steve Jobs mi sembra ancora più importante; tutti noi ora abbiamo la possibilità di creare e ricevere informazione, ora abbiamo il potere: non buttiamolo via.


Ciao Steve, ci mancherai molto.

Correre a piedi nudi sotto la pioggia: divertimento, vesciche e le scarpe per per cavalli - 18 giorni alla maratona di Venezia

Di gare sotto la pioggia ne ho fatte un po'; giusto per citare ricordo un triathlon olimpico a Bardolino dove appena uscito dall'acqua ero incerto se togliermi la muta o… tenerla per andare in bicicletta!! :)

Quest'anno poi, all'ironman 70.3 di Pescara una specie di tempesta mi ha accolto sulle colline, con fiumi di fango sulla strada, alberi spezzati dal vento, fulmini che ci cadevano tutto intorno… 

Ma, per dirla come Aldo Rock, anche lui in balia della tempesta, si sa: non esistono avverse condizioni ambientali, solo atleti particolarmente arrendevoli ! ;)

Poche settimane fa mi sono perso fra le colline e un temporale piuttosto minaccioso mi ha costretto a correre per una decina di chilometri sotto un'acqua scrosciante.

Ma in tutte queste occasioni indossavo, per quanto minimaliste, delle scarpe.

Non ho mai corso a piedi nudi sotto la pioggia. Non sto parlando naturalmente di qualche corsettaliberatoria sotto una pioggerellina autunnale, sto parlando di diversi chilometri a piedi nudi sotto il diluvio universale.

In quest'autunno che sempra più un prolungamento d'estate non c'è stata ancora l'occasione, ma prima o poi pioverà e mi sto chiedendo come si comporteranno i miei piedi.

Se si fa qualche ricerca sui vari blog, i pareri sono discordanti.

In linea di massima l'umidità e la frizione portano con sé il problema delle vesciche. Chiunque abbia fatto un lungo bagno o abbia lavato tanti piatti sa che che la pelle bagnata diventa molle e rugosa. Il "piede da trincea" è stato l'incubo di tutti i soldati costretti a vivere costantemente nell'umidità.

D'altra parte molti barefooters asseriscono di non avere particolari problemi con la pioggia, ma che anzi, è particolarmente divertente!

Oltretutto i piedi si asciugano subito!

Non solo noi umani abbiamo questo tipo di problemi: nel medioevo i cavalli erano spesso costretti a vivere e camminare in mezzo al fango, le strade non erano ovviamente asfaltate, gli zoccoli marcivano e le infezioni erano comuni, ed è per questo motivo che sono stati inventati i ferri di cavallo, per alzarli dal fango e tentare quindi di proteggerli il più possibile.


In questi anni c'è un grande dibattito sulla dubbia utilità dei ferri da cavallo; le condizioni delle scuderie sono fortunatamente migliorate come anche le strade.

I cavalli senza ferri sono meno soggetti agli infortuni, meno sensibili a malattie e nevrosi e generalmente sono più di buon umore.

Una storia già sentita, non è vero? ;)


Per quanto riguarda noi umani, correre a piedi nudi sotto la pioggia mi alletta non poco, e quasi quasi non vedo l'ora che piova per fare una bella corsetta! :)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

domenica 2 ottobre 2011

La ricetta per correre una maratona a piedi nudi, il miglio in 4 minuti e il potere della mente - 21 giorni alla maratona di Venezia

Quando parlo con qualcuno di corsa, la prima cosa che mi chiedono è se ho mai fatto la maratona di New York.

Con tutto il rispetto per questa città unica, non vedo perché dovrei andare fino a New York per correre 42 km !

Non sto dicendo che non mi sparerò mai un viaggio di diversi fusi orari e spendere un sacco di soldi per correre la più famosa maratona del mondo, di cose strane ne ho fatte tante nella vita!
Ma perché mai dovrei farlo per forza? Con tante belle maratone in tante belle città italiane!!!


In realtà non è nemmeno detto che uno se corre,  debba fare per forza una maratona! Ci sono tante distanze altrettanto belle e soddisfacenti, ma la maratona sembra la distanza principe, l'obbiettivo di ogni runner che voglia definirsi tale.

Va anche detto che ormai correre una maratona sembra essere una cosa normale, ognuno di noi conosce una quantità di persone che ne ha corsa almeno una; quindi sappiamo che una qualsiasi persona con un certo tipo di allenamento, qualche sacrificio e dedizione, può arrivare al traguardo di una 42 km.

Sappiamo che possiamo farcela, siamo convinti che ce la faremo, quindi è normale che un sacco di gente riesce ad arrivare al traguardo.

Questo mi ricorda la storia del miglio in meno di 4 minuti: prima del 6 maggio 1954, tutti pensavano che l'uomo non potesse correre un miglio (poco più di 1,6 km) in meno di 4 minuti, e infatti fino ad allora nessuno c'era riuscito.

Roger Bannister era invece convinto di potercela fare, così, nel corso di una gara universitaria ad Oxford, Roger Bannister ha corso un miglio in 3 minuti e 59.4 secondi.

Ma la cosa più sorprendente non è questa. Subito dopo un sacco di runner improvvisamente sono stati in grado di correre il miglio sotto i 4 minuti, compreso studenti delle scuole superiori!

Perché ci sono riusciti? Semplice, adesso erano convinti che si poteva fare! :)

Chi corre a piedi nudi non è esente dalla "maratona-mania", ma c'è una grande differenza:  relativamente poche persone ancora hanno corso una maratona a piedi nudi, e spesso i barefooter tendono a crearsi intorno una sorta di leggenda. A titolo di esempio voglio ricordare "Barefoot" Ted Mcdonald  alias "the Monkey", "Barefoot" Ken Bob, Tellman Knudson, grandi barefooter ma anche grandi comunicatori.  Se poi parliamo di Caballo Bianco immortalato in "Born to Run", i Tarahumara o gli stessi keniani che incontriamo sulle nostre gare, sembra di parlare di esseri mitologici.

"per correre a piedi nudi bisogna pesare 50 chili come i keniani"
"per correre a piedi nudi bisogna iniziare da bambini"
"per correre a piedi nudi bisogna essere dei superoi"
"non riuscirò mai a correre a piedi nudi"

...

Io ho iniziato a correre a 38 anni e a correre a piedi nudi a 45, sono alto 1,85 m e peso 84 kg e… non sono un supereroe!  Se dobbiamo seguire la logica comune, non dovrei nemmeno alzarmi dal divano e potrei dedicarmi al massimo a guardare lo sport in tv.
Il mio vecchio medico sportivo una volta mi ha detto che non avrei mai dovuto correre una maratona, che mi sarei fatto male...
Adesso non ho problemi a finire una maratona, il 23 ottobre a Venezia correrò la seconda nel 2011, o un triathlon Ironman 70.3; certamente non arrivo primo (più facile che arrivi ultimo!), ma la mia collezione di magliette e medaglie "finisher"  aumenta ogni anno… senza mai un infortunio!

Volete la ricetta per poter correre una maratona a piedi nudi?

Per poter correre una maratona a piedi nudi bisogna innanzitutto convincersi che correre una maratona a piedi nudi è …normale!
L'uomo ha corso a piedi nudi per decine di migliaia di anni, quindi possiamo farlo anche adesso, e possiamo farlo tutti!

Una volta che siamo convinti che si può fare, si tratta solo di adattare il proprio fisico alla corsa scalzi, bisogna imparare la tecnica, fare attenzione ai segnali del proprio corpo, ma il primo organo da allenare è il nostro cervello, la nostra mente. Senza la convinzione, la determinazione e la concentrazione non ce la faremo fai!

Quindi niente scuse: vogliamo correre una maratona, magari a piedi nudi?
Bene, allora spegniamo il computer, usciamo in strada e corriamo… a piedi nudi! :))

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

venerdì 30 settembre 2011

Correre "A piedi nudi nel parco" Nord, a Milano - 23 giorni alla maratona di Venezia

Questa mattina mi sono svegliato sapendo che avrei avuto delle vesciche!

Ieri trovavo a Milano per lavoro, gli impegni si sono dilatati, come spesso succede, e visto che oggi sarei dovuto tornare ho deciso di rimanere a dormire dai miei genitori.

Quando ero piccolo, la zona era l'estrema periferia nord-est di Milano, pochi servizi, una piccola Coop serviva per le emergenze alimentari, ma per fare qualsiasi cosa dovevamo spostarci verso il centro.

Lo spiazzo verde sotto casa era adibito a campo nomadi, in mezzo di ergeva una montagnetta dei rifiuti degli scavi dei grandi palazzi in cui abitavamo. L'aria era ammorbata dalle fabbriche (era prima dei depuratori).

La zona si chiamava Bicocca, letteralmente "catapecchia" e forse c'era un perché

Ora a meno di un chilometro ci sono 4 centri commerciali, un centro universitario, piscine, palestre, 2 multisale e da tutta la città viene gente nei locali della vita notturna della zona. Negli anni novanta diverse società Hi-Tech hanno portato il loro centro direttivo negli uffici splendenti di Tecnocity.

Ora "Bicocca" fa riferimento a una casa d'epoca che quasi stona in mezzo a tutto questo luccichio moderno.

I grande prato verde del campo nomadi, off-limits per noi bambini, ora è diventato Il Parco nord, il parco cittadino più grande d'Europa, 5 volte più grande del Central Park di New York.


E' lì che ho iniziato a correre, 8 anni fa; e ieri sera ho deciso che l'indomani mattina sarei andato a correre. 

Non saprei dire quante migliaia di chilometri ho corso in quel parco, ma mai a piedi nudi, almeno fino ad oggi.

E' difficile da spiegare, è più una sensazione molto intima, ma la strada, il terreno, quando si corre con scarpe o a piedi nudi, è diverso!
Mi sono addormentato cercando di ricordarmi che tipo di terreno avrei trovato; certamente mi ricordavo il primo pezzo asfaltato sulla ciclabile e a sanpietrini sulla pedonabile, un po' di sterrato sulla prima collinetta, stradine di ghiaietta bianca etc.

Certo che mi ricordavo come erano fatte le stradine e i sentieri, ma come le avrei sentite sotto i piedi?

Ho puntato la sveglia alle 6:50, ma le coperte e il cuscino erano molto invitanti, quindi ho indugiato un po' ...e mi sono risvegliato alle 7:30!

Mi alzo, indosso un vecchio paio di pantaloncini rimasto nell'armadio, una maglietta, saluto la mamma appena alzata ed esco.

La prima sensazione che mi colpisce è la moquette nell'ascensore, in qualche modo era ...diversa. L'ascensore che mi ha portato su e giù per i quattro piani fino a casa era qualcosa di fisico, è come se avessa aggiunto una nuova dimensione; e in effetti la potevo percepire con un senso in più attraverso le piante dei piedi: il tatto!

Attraverso la strada e raggiungo l'entrata del parco, scelgo la ciclabile, al ritorno avrei optato per i sanpietrini.

La strada è fredda, umida, nonostante il caldo di queste giornate l'autunno sta arrivando. Al bivio vado a destra, la stradina di ghiaietta bianca è più morbida dell'asfalto, i sassolini massaggiano dolcemente le piente dei piedi.

Sui prati aleggia una nebbiolina bassa, qualche cane fa la passeggiata mattuntina insieme al padrone e penso che vorrei avere Elsa, il mio cane, con me, a condividere queste sensazioni; nella mia testa rieccheggia "impressioni di settembre" della PFM, lo giudico quantomeno appropriato.

Un breve tratto di sterrato, e mi ributto su una stradina di ghiaietta mentre sento i primi raggi di un pallido sole sulla pelle.

Lascio la montagnetta sulla sinistra e penso a quante ripetute in salita ci ho fatto, come quando preparavo la mia prima maratona!
I piedi si iniziano a scaldare, cerco di capire se l'umidità mi sta creando qualche problema, ma sembra tutto a posto, così continuo e vado verso una strada in sterrato. La ghiaietta lascia il posto a sassi di varia dimensione che affronto con cautela. Improvvisamente ho una rivelazione: i sassi sono tondi, non fanno male!

La spiegazione mi arriva velocemente: la Valpolicella, dove abito, è famosa per i vini, per le bellissime colline, la vicinanza del lago di Garda, e le cave di marmo. Più in là, verso la Lessinia, la "pietra della Lessinia" fa da padrona.
Il marmo e la pietra producono sassi aguzzi e piuttosto taglienti, un bel banco di brova per un barefooter!

I sassi milanesi sono tipicamente sedimentari e fluviali, molto levigati e decisamente più piacevoli sotto i piedi!

Sorridendo passo una signora che mi guarda curiosa, incrocio un runner troppo impegnato a respirare per trovare il tempo di salutarmi.
Avvisto il vialetto di sampietrini che mi porta a casa; mi sorprendo a constatare che i sanpietrini sconnessi sono più piacevoli della strada asfaltata.

Esco dal parco e mi dispiace, sarei andato avanti a correre tutta la giornata, ma devo andare a lavorare!

Entro in casa, la mamma mi guarda i piedi, nota che non ho le scarpe e mi dice: "a piedi nudi nel parco? ... ma sei matto?"

No, mamma, sarei matto a perdermi tutto questo ;)

P.S. fra l'altro... nessuna vescica!! :)))

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

giovedì 29 settembre 2011

- 25 giorni alla maratona di Venezia: correre a piedi nudi sul talis roulant e le donne con i tacchi alti

Ok, ammetto che un po' di pigrizia non mi ha fatto aggiornare questo piccolo diario di preparazione alla maratona di Venezia.

Ciò non significa naturalmente che non mi sia allenato! In realtà, dovendo scegliere fra fare una corsetta o aggiornare un blog, preferisco sicuramente correre!

Giorni un po' impegnativi sul fronte lavorativo, con varie trasferte, mi hanno fatto optare per il threadmill che ho in casa.

Non sono un grande patito per il talis roulant, correre su sentieri nei boschi non ha rivali, ma devo dire che il tappeto ha salvato molti allenamenti che sarebbero saltati a causa di "troppo caldo, troppo freddo, piove, è buio, la palestra è lontana e… sono troppo pigro per uscire"!

In particolare, devo dire che è uno strumento utilissimo per la corsa a piedi nudi e ne consiglio assolutamente l'acquisto (tranquilli, non vendo tapis roulant, potete credermi!).

Innanzi tutto dobbiamo renderci conto che da bravi ominidi civilizzati quali siamo non siamo abituati a vivere (più che correre) a piedi nudi, che quindi non sono proprio adattabili alle varie condizioni esterne. D'estate l'asfalto è troppo caldo, d'inverno c'è il ghiaccio, su quel sentiero ci sono troppi sassi, quando piove i piedi umidi si coprono di vesciche e così via.

Se poi si hanno delle aspirazioni agonistiche, bisogna programmare lunghi, ripetute, tempo-run, che non sempre le condizioni esterne favoreggiano. Sì, certo, possiamo indossare un paio di scarpe, possibilmente minimali, ma sappiamo che non è la stessa cosa!

Il tappeto invece è lì, può essere chiuso o aperto a seconda dello spazio a disposizione, ti fa correre alla velocità che vuoi, con l'inclinazione che vuoi, puoi usare il ventilatore o il condizionatore d'estate e il riscaldamento d'inverno. Puoi ascoltare la musica o guardare la televisione, puoi fermarti per rispondere al telefono (se è proprio così importante!), dare un'occhiata ai figli che giocano nell'altra stanza, curare la cena sul gas e così via.

Per i più timidi, poi, ha un grande vantaggio: non ti vede nessuno!! ;)

E' un fatto: molta gente è attirata dal barefoot running, ma in qualche modo prova un po' di vergogna, almeno agli inizi. I condizionamenti della nostra società sono molto pressanti, specialmente per le donne, a cui in realtà correre a piedi nudi sarebbe ancora più utile per controbilanciare l'effetto deleterio dei tacchi alti ;)

Il tappeto, se buono, non costa poco, ma ci sono modelli molto accessibili. Io ne ho preso uno in offerta, abbastanza robusto per reggere la mia corporatura, senza tanti programmi fantascientifici che tanto non userei, ma con un buon motore. Lo posi richiudere quando non lo uso, così l'ingombro è limitato.
L'ho pagato poco più di uno smartphone di nuova generazione, ma con lo smartphone la tua salute e la tua vita stessa non migliora, con un tapis roulant in casa, se lo usi, assolutamente sì.

Un piccolo avvertimento: come al solito, è meglio fare un passo alla volta; il tappeto tende a scaldarsi con l'attrito e le vesciche da "calore + sfregamento" sono sempre in agguato anche per i più allenati… me compreso! :(

Quindi il consiglio del giorno è: comprati un tapis roulant e corri a piedi nudi! ;)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

venerdì 23 settembre 2011

Correre la maratona di Venezia con le Five Fingers - diario di bordo: -30 giorni

Oggi è il 23 settembre 2011, fra un mese parteciperò alla maratona di Venezia.

Dall' Ironman 70.3 di Pescara ho lasciato definitivamente le mie Asics Skyspeed5 nell'armadio. In realtà le ho lasciate a malincuore perché mi piacciono tantissimo, con quella colorazione arancione che fa molto "ehi, guarda, sono qui!!" :))

Come si può capire dal titolo del Blog, da allora ho corso a piedi nudi, ma anche con scarpe minimaliste: Vibram Five Fingers, sandali Lizard e sandali stile "Tarahumara" (sempre con suola Vibram) autocostruiti di cui parlerò prossimamente.

In linea di massima corro 45/50 km alla settimana di cui 10/15 rigorosamente a piedi nudi.

Dopo un paio di triatlon olimpici (10 km di corsa) e l'Aronamen (21km di corsa) con le Five Fingers Bikila ls mi sono lanciato nella preparazione della maratona di Venezia, che correrò con le Bikila ls.


In realtà quest'ultimo mese non è iniziato bene: una specie di raffreddamento/influenza mi sta tenendo fermo e ho appena scoperto che il mio certificato medico valido per il triatlon non va bene per l'iscrizione alla maratona di Venezia!

Cioè, è sempre andato bene, ci ho corso la maratona di Milano, ma adesso i "regolamenti" sono cambiati; quindi mi trovo con un certificato con cui posso fare un triathlon Ironman, cioè 3,8 km di nuoto in acque libere, 180 km di bici e 42km di corsa (cioè la maratona), ma non posso fare una maratona... da sola!!

Ovviamente non è un problema medico e di sicurezza, ma solo un problema burocratico, di cavilli assicurativi e di interessi, principalmente dell'associazione di Atletica leggera italiana.
La Fidal e la FITRI, federazione italiana triathlon (come del resto la FCI, FISI etc.), non si parlano, anche se in teoria sono tutte coordinate dal comitato olimpico nazionale italiano (CONI).
Non è dappertutto così, in Francia, ad esempio, se hai una tessera valida per il triathlon, puoi anche fare corsa su strada, ma qui no! :((

Sopporteremo anche questa e faremo un'aggiunta al certificato medico (che non sarà gratis!) e correremo la maratona di Venezia, con le Five Fingers.

Durante quest'ultimo mese terrò su questo blog una specie di diario di bordo dove racconterò le varie fasi della preparazione, come sono arrivato a correre scalzo, che tecnica uso (per non farmi male!), quali benefici ne ho ricavato (tanti!).
Questo nella speranza che possa essere utile a chi vuole affrontare una lunga distanza a piedi nudi o con scarpe minimaliste, magari imparando dai miei errori (tanti!).

A presto, e… correte a piedi nudi! :)

giovedì 22 settembre 2011

Correre o camminare a piedi nudi, robot che camminano, giroscopi e percorsi Kneipp

La robotica ha compiuto negli ultimi decenni passi da gigante: gran parte degli oggetti che usiamo quotidianamente è stato fatto senza che l'uomo lo abbia mai toccato.

C'è però una cosa che mette ancora in difficoltà gli esperti di robotica, ed è curiosamente una delle attività che noi consideriamo tanto normali da dare per scontato: camminare.

Anche senza essere esperti di robotica possiamo notare queste difficoltà quando andiamo a vedere un film di animazione in 3D. Gli effetti sono incredibili, la resa dei materiali, delle luci è quasi più reale della realtà ma, quando i personaggi camminano, c'è ancora qualche "nota stonata".

La difficoltà non sta naturalmente nella replica della camminata, dal punto di vista fisico è un movimento a "doppio pendolo" in cui ad ogni passo viene spostato in avanti il baricentro.

La difficoltà consiste nel replicare il continuo aggiustamento dell'equilibrio che noi pratichiamo inconsapevolmente, ma che bisogna in qualche modo insegnare al robot.


Sempre la fisica, applicata alla meccanica, ci spiega che l'equilibrio si gestisce tramite giroscopio ovvero: "un dispositivo fisico rotante che, per effetto della legge di conservazione del momento angolare, tende a mantenere il suo asse di rotazione orientato in una direzione fissa" (Wikipedia)

Un esempio di giroscopio, giusto per capirci: l'orecchio umano ha una camera con cellule sensoriali che percepiscono i movimenti di un liquido. Quando incliniamo la testa il liquido si sposta per effetto della gravità, le cellule sensoriali registrano il cambiamento e mandano un segnale al cervello che aggiorna la posizione del corpo rispetto allo spazio.

Un altro giroscopio che noi utilizziamo è di carattere visivo, ovvero gli occhi. Con gli occhi percepiamo il mondo e, tramite le cellule sensoriali della retina, mandiamo altri segnali al cervello che li combina con quelli arrivati dall'orecchio.


Ok questo è tutto?

Naturalmente no, manca ancora un elemento fondamentale per completare le nostre capacità propriocettive, ovvero la capacità di percepire il nostro corpo relativamente allo spazio.

Se chiediamo a un gruppo di persone di descrivere il nostro mondo, la maggior parte inizierà a parlare di cosa vede intorno, colori, luci, oggetti fermi o in movimento… qualcuno, pochi, vi parlerà di suoni i e rumori, più che altro sarà chi si trova nel traffico di in una grande città o in un deserto, dove gli estremi della percezione uditiva sono particolarmente evidenti.
Per gli stessi motivi, se il soggetto interpellato non si trova in una discarica o in un campo di fiori in primavera, difficilmente descriverà profumi e odori.
Come potete immaginare, saranno rare le persone che descrivono un ambiente attraverso il gusto, probabilmente avete incontrato Andrew Zimmern della serie televisiva "Orrori da gustare"!

La cosa che più mi sorprende è che quasi nessuno vi parlerà del tatto.
Eppure il tatto è il senso con cui, di fatto, interagiamo col mondo, e non sto parlando solo delle persone di sesso opposto ;)

Se pensiamo al tatto, oltretutto, pensiamo solo alle mani. Ovviamente è naturale, tutto il resto è coperto da vestiti e… scarpe!

Bene, siamo arrivati al punto!

Torniamo ai robot che camminano, gli attuatori meccanici che simulano le gambe producono il movimento a doppio pendolo, possiamo inserire giroscopi che simulano l'orecchio (facile) giroscopi visivi che simulano l'occhio (meno facile ma fattibile) eppure ancora il robot fa fatica a tenersi in equilibrio. Cosa gli manca?

La pianta del piede umano è piena di cellule sensoriali (solo a pensarci viene il solletico!) che quando camminiamo mandano continuamente segnali al cervello relativamente al tipo di terreno; il cervello integra i dati con quelli derivanti dall'orecchio e dall'occhio (e altri ancora, naturalmente) e determina la correzione in real-time della postura per mantenere l'equilibrio.

Da tempo in tutte le palestre si parla di esercizi per migliorare la propriocezione, questo per prevenire gli infortuni o per accelerare la riabilitazione a seguito di infortuni stessi; magari comprando una "tavoletta propriocettiva".

Che dire poi dei "percorsi Kneipp" delle "spa" dove ti fanno camminare a piedi nudi sui sassi… a pagamento!!?? …e pensare che mia nonna dal giardino i sassi li toglieva!

Lasciatemi dare un piccolo, gratuito, consiglio: camminate o correte a piedi nudi, portate  fuori il cane a piedi nudi, in casa state a piedi nudi, quando giocate con i vostri figli fatelo a piedi nudi, quando fate il barbecue in giardino fatelo a piedi nudi…

percorso Kneipp personale in giardino :))

In un colpo solo migliorerete la postura, avrete meno mal di schiena, sarete più sani e vi terrete alla larga dagli infortuni legati alla scarsa capacità propriocettiva.

Oltretutto risparmierete anche i soldi della "spa" (ma potete però andarci per farvi fare un piacevole massaggio!) e della tavoletta; anziché fare quel noioso corso di esercizi propriocettivi potete fare ballo latino-americano, magari conoscete qualcuno interessante…

A meno che, naturalmente, non vogliate camminare come robot!! ;)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

lunedì 19 settembre 2011

Vibram Five Fingers - Barefoot clinic a Milano :)

Non perdetevi la prossima clinic di Corrado Giambalvo al Vibram Five Fingers Store Milano!

E diventate amici su Facebook di "Corri a piedi nudi!": www.facebook.com/pages/Corri-a-piedi-nudi/

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)


giovedì 15 settembre 2011

Correre a piedi scalzi - le vesciche sono un problema o un prezioso alleato?

Chi ha paura del lupo cattivo? Il lupo cattivo in questo caso sono le vesciche; ma siamo proprio sicuri che le vesciche siano inevitabili? O meglio ancora: è forse possibile usare le vesciche per migliorare la tecnica e correre meglio?

Quando si inizia a correre a piedi nudi su certe superfici come l'asfalto o sul tapis roulant sembra che le vesciche siano in qualche modo un male necessario.

Del resto anche con le scarpe c'è qualche problema: basta dare un'occhiata all'arrivo di una maratona per vedere tanti runner togliere dalle scarpe piedi sanguinanti e unghie nere. :((

Le vesciche si sviluppano essenzialmente per due fattori: l'attrito e l'umidità. Correndo con le scarpe l'attrito è piuttosto inevitabile: le scarpe infatti devo essere leggermente più lunghe del piede per permettere al piede stesso d allungarsi flettendo l'arco plantare quindi, anche usando le calze per fare un po' di "cuscinetto" fra piede e scarpa, si crea sempre del gioco, il piede si muove e si produce attrito, l'attrito produce vesciche.

Nel triathlon oltretutto, per questioni di velocità nelle transizioni nuoto/bici (T1) e bici/corsa (T2), non si usano le calze; indossare le calze sui piedi bagnati non è facile!

Mi ricordo la prima volta che ho fatto un lungo di 30km senza calze: sono finito in una pozzanghera e un po' di acqua e ghiaietta sono finiti nelle scarpe: il risultato è stato devastante! con l'attrito della scarpa, la ghiaietta e l'umidità i miei piedi sembravano usciti da un tritacarne!

Naturalmente poi il piede si abitua e se la pelle è sana e idratata resiste maggiormente allo sfregamento. Per idratare e ammorbidire la pelle dei piedi è possibile usare una di quelle paste che si usano per i bambini piccoli col pannolino… fa ridere, ma funziona! ;) 

Ci sono poi dei trucchi: ad esempio la vaselina. Mettendo un po' di vaselina all'interno delle scarpe l'attrito è minore; nella scorsa maratona di Milano, l'ultima mia gara corsa con le scarpe, nonostante il caldo equatoriale, mi si è formata solo una piccola vescichetta in concomitanza di una cucitura della scarpa.

Se si utilizzano le Vibram FiveFingers è importante che la loro misura sia assolutamente precisa, provate varie misure e prendete quella che vi calza più aderente che vi lasci un minimo di spazio sulla punta delle dita. Non dovreste riuscire a mettere un dito fra il tallone e il retro della scarpa. Ricordatevi di provarle in piedi, fare qualche passo e saltarci un po' dentro, con il peso del vostro corpo il piede (sano) si allunda anche più di un centimetro! 
Se doveste comunque avere problemi di vesciche con le FiveFingers, un leggero strato di vaselina sulle zone interessate può aiutare, ma non esagerate per non rovinare le scarpe.

Correndo a piedi nudi naturalmente non ci sono problemi di attrito con la scarpa perché la scarpa… non c'è! ma il piede può risentire del contatto di alcune superfici.
E' più difficile che le vesciche si creino correndo su sterrati, per quanto sassosi e insidiosi, perché su terreni irregolari la pianta del piede appoggia sempre in modo diverso ad ogni passo e le vesciche si formato come abbiamo detto con lo sfregamento continuo.

In linea di massima bisognerebbe evitare di correre a piedi nudi quando piove o sulla strada bagnata: la pelle del piede diventa più delicata e risente di più dello sfregamento. 
Pochi barefoot runners corrono sulle strade ghiacciate d'inverno, e non è infatti molto consigliabile, il freddo e l'umidità possono danneggiare seriamente la pelle, oltretutto poi… si scivola!!

Un ottimo sistema per ottenere vesciche è correre d'estate sulla strada bollente per il sole, specialmente se  l'asfalto è un po' vecchio e ruvido; dipende anche da che tipo di ghiaia viene usata per fare il manto stradale:vicino a Verona, in Valpolicella, dove vivo, viene utilizzata una ghiaia molto aguzza, derivata per lo più dagli scarti della lavorazione del marmo. In posti dove le cave sono in zone di origine vulcanica spesso la strada è letteralmente carta vetrata e non particolarmente piacevole.

Attenzione al tapis roulant! il tappeto tende a scaldarsi. 

Eccovi un paio di consigli a proposito di vesciche:

1 -  Evitare di esagerare !

Generalmente le vesciche non si creano in pochi secondi, la pelle del piede vi avvisa in tempo che qualcosa non va, ascoltatela!
E' buona norma quindi portare sempre con sé un paio di scarpe, anche le più minimali, o sandali. Alle prime avvisaglie di bruciori o fastidi mettete le scarpe. Non ha senso soffrire e dover rinunciare a correre per i giorni seguenti!! ;)

2 - "ascoltate" il vostro piede !

osservate il punto dove si formano le vesciche: nella stragrande maggioranze delle volte non è simmetrico; ad esempio su un piede sì e sull'altro no, sul sinistro la vescica è sulla pianta del piede, un'altra sul tallone o sulla parte più esterna...
Questo significa che l'appoggio non è regolare o comunque sbilanciato, provate a correre in modo leggermente diverso. Riprendetevi con una telecamera e se potete rivedetevi al rallentatore: cercate di capire dove potete migliorare la tecnica.

Ricordatevi che nella corsa a piedi nudi è importante non trascinare il piede, l'appoggio dev'essere deciso; il tallone deve leggermente appoggiare sul terreno per poi rialzarsi senza sfregare e così via. Se il piede sfrega anziché appoggiarsi le vesciche vi tormenteranno sempre!

Il vostro piede è il vostro coach il miglior allenatore che possiate avere; bisogna solo imparare ad ascoltarlo e seguire i suoi "consigli".

Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)