giovedì 28 luglio 2011

Triathlon Aronamen: 112,9 km... 21 km di corsa con Vibram Five fingers! ;)

Era stata una notte buia e tempestosa...

ad Arona, alle 7 del mattino di domenica 24 luglio  non faceva caldo; l'idea di entrare nelle fresche acque del Lago Maggiore non era molto allettante ;)

D'altra parte eravamo lì per quello, più di 300 donne e uomini inguainati nelle mute pronti a nuotare in quelle acque.

Il suono di corno, l'Aronamen era iniziato! 1,9 km di nuoto, 90 km di bici e 21 km di corsa.

Il nuoto fila via liscio, all'uscita dall'acqua ci aspetta un venticello "da brividi" ;) Saltiamo sulle biciclette e tiriamo per 36 km circa sul lungolago, fino a baveno e ritorno. Dopo Stresa inizia la salita. Nulla di particolarmente difficile, mediamente 5%, massimo 9%, ma praticamente senza tregua, le discese erano ripide e corte così le gambe non riuscivano a smaltire l'acido lattico accumulato.

Fortunatamente gli ultimi 20 km ci portavano indietro ad Arona, in discesa, e finalmente siamo arrivati in T2, la transizione fra bici e corsa.

Incastrata la bici nella rastrelliera, appoggiato il casco sul manubrio, indosso le mie fidate Vibram Five Fingers Bikila LS, ormai diventate le mie uniche scarpe da corsa!

Nel triathlon è vietato per regolamento correre la frazione di corsa a piedi nudi, ma dopo una piccola sorpresa iniziale, nessuno ha da ridire sulle mie scarpine a cinque dita ;)

Parto bene, sensazioni buone, le gambe rispondono alla grande... tutto bene, almeno fino al 7 km, quando sono cominciati i crampi allo stomaco e la brutta sensazione di dover... vomitare ad ogni passo!! :((

Un integratore risultato particolarmente indigesto, o chissà che cosa; purtroppo mi sono trovato costretto a camminare e stavo considerando seriamente l'idea di ritirarmi :(
Fortunatamente ai ristori era presente la Coca Cola; mi sono ricordato che in origine la mitica bevanda scura era stata inventata come cura per mal di stomaco e gastrite e quindi mi sono detto che tanto valeva provare! Un bicchiere ogni giro, corricchiando e camminando, alla fine stavo meglio e sono riuscito a fare il gran finale, gli ultimi chilometri, di corsa, tagliare il traguardo e guadagnarmi la sudata medaglia!

Al mio arrivo un gruppo di curiosi si è riunita intorno alle mie VFF e ho fatto un po' di pubblicità alla Vibram ;) 

In effetti ero stanco (112,9 km non sono comunque pochi), provato per i crampi allo stomaco e i quadricipiti in fiamme per le salite in bicicletta, ma per quanto riguarda ginocchia, caviglie, articolazioni, che sono sempre state il mio punto debole (ricordo che dopo certe mezze maratone non riuscivo più a camminare)... assolutamente nessun dolore o minimo fastidio! 


La morale? Purtroppo col mal di stomaco bisogna aver pazienza, ma per tutto il resto ci sono le Vibram Five Fingers!! :))

Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

mercoledì 20 luglio 2011

Accorciare il passo per evitare infortuni - Un articolo di Amby Burfoot

Amby Burfoot è uno che di corsa ne sa, e soprattutto ne sa parlare, è il direttore di Runners World, la più diffusa rivista di corsa nel mondo.

Runners World non è famosa per essere particolarmente innovativa, ma comunque è stata la prima, e in Italia mi risulta l'unica a parlare di corsa a piedi nudi, di correre con il proprio cane, a mettere in discussione il test del bagnato, che curiosamente però insiste nel pubblicare in ogni numero... del resto la pubblicità delle scarpe sulla rivista è quello che la tiene in piedi ;)

Comunque diamo a Amby Burfoot quello che è di Amby Burfoot e leggiamo questo interessantissimo articolo:

http://peakperformance.runnersworld.com/2011/07/if-grass-and-shoe-cushioning-cant-prevent-running-injuries-what-can.html?cm_mmc=Facebook-_-RunnersWorld-_-Content-Blog-_-PeakPerformanceSoftSurfaces

In sostanza il signor Burfoot ritiene che il segreto per evitare infortuni nella corsa stia più nell'accorciare il passo più che correre su superfici meno dure, indossare scarpe minimaliste o correre a piedi nudi.



Ok, sembra strano che lo dica in un blog intitolato "corri a piedi nudi"! ma in realtà non è lontano dalla mia esperienza: non è la scarpa, ma la tecnica che ci protegge dagli infortuni.

Caro signor Burfoot, lei ha ragione, ma accorciare il passo non basta. Occorre accorciare il passo, aumentarne la frequenza per diminuire il contraccolpo da parte del suolo (il numero magico è 180 passi al minuto, 90 per piede) sbilanciarsi in avanti per sfruttare la forza di gravità, evitare l'appoggio sul tallone ma atterrare sulla parte mediana/frontale del piede per permettere all'arco del piede di ammortizzare il colpo, ruotare col bacino come una molla, rilassare le gambe...

Troppo complicato? Certo, però se corriamo a piedi nudi, tutte queste cose risultano naturali, è il nostro corpo stesso, non solo i piedi e le gambe, che non è più costretto a un'azione errata da parte di scarpe troppo correttive e si auto-adatta alla modalità più efficiente.

No, purtroppo non è facile adottare questo nuovo modo di correre (nuovo, ma vecchio di milioni di anni). Ci vuole pazienza, bisogna ascoltare il proprio corpo e  concentrarsi sulle sensazioni.

Personalmente io ho trovato molto utile seguire i consigli di Danny Dreyer, il fondatore di Chi Running: www.chirunning.com

Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

mercoledì 13 luglio 2011

Barefoot running clinic al Vibram Shop di Milano

12 luglio, ore 17, Vibram Shop, Milano.
32 gradi c'è scritto fuori da un bar, percepiti almeno 40... meno male che sono riuscito almeno a a togliere la camicia (fradicia) e mettere una maglietta! Sì, perché iniziare una clinic sulle Vibram Five Fingers già sudati non è il massimo ;)

Ho saputo della clinic quasi per caso, sulla pagina Vibram Five Fingers Europe di Facebook, non hanno fatto molta pubblicità.

Arriva Corrado Giambalvo, ah, beh, è sudato anche lui, tutto regolare!
Chi é Corrado Giambalvo? Il testimonial della Vibram per le Five Fingers; ruolo conquistato sul campo, è da un po' che corre con le scarpette a 5 dita, anche maratone, dopo averne fatte a piedi nudi.

Indossa un paio di Bikila.

Lui dice che 3 ore e 26 minuti a New York è stato un colpo di c... ehm, fortuna, ma chi di maratone ne ha corse almeno una sa che la fortuna c'entra poco ;) 3 ore e 26 (che non è il suo Personal Best) significa qualificazione per Boston maratona piuttosto selettiva, che negli States è un discreto traguardo. 3 ore e 26... io firmerei subito per scendere sotto le 4 ore il prossimo 23 ottobre a Venezia (con le VFF, naturalmente!).

Inizia la clinic, Corrado mi sta simpatico, il suo entusiasmo è contagioso :))
Cominciamo dalle basi: non abbiamo mica corso sempre con le scarpe! E soprattutto non con le scarpe anti-pronazione-supinazione-supporto-ammortizzate che alcuni negozianti di scarpe vogliono fortemente farti comprare perché dicono che sei in sovrappeso (chi, io??!!).

Roger Bannister, ad esempio.
E' stato il primo ad andare sotto i 4 minuti sul miglio (1,6 km circa) nel 1954 con delle scarpe che oggi potrebbero tranquillamente essere definite minimaliste.
Abebe Bikila, che nel 1960 ha vinto la maratona olimpica a Roma correndo a piedi nudi. Non ha caso il modello da "corsa" delle VFF si chiama proprio "Bikila" in suo onore.


Citazioni d'obbligo: il dottor Lieberman, professore di biologia dell'evoluzione ad Hardvard, ampiamente citato nel libro "Born to run" di Chritopher McDougall, il Vangelo (nel senso proprio di "lieta novella") di ogni corridore scalzo, di cui più volte abbiamo parlato in questo blog.

Parliamo di appoggio del piede, avampiede Vs tallone, di posizione del corpo sbilanciata in avanti, le basi insomma.

Ci togliamo le scarpe (ooooh che sollievo!), Corrado ci parla del riscaldamento, suggerisce di procedere con cautela, piano piano, passo dopo passo, io annuisco e dico che sono d'accordo; non gli dico naturalmente che, preso dall'entusiasmo, appena tornato a casa con le mie nuove Bikila Ls ci ho corso 10 km nel parco a 45" al km in meno del solito beccandomi una clamorosa tendinite all'achilleo e non sono quasi riuscito a camminare per due giorni!!
Il quarto giorno poi ho corso la maratona di Milano, ma come dicono in "Jackass": don't try it at home! ;)

Non si va fuori a correre, peccato, però dentro saltelliamo sui sassi, sassetti, tronchetti di albero, pezzetti di legno. Le Five Fingers stimolano la propriocezione, dice Corrado, vero! quasi come correre a piedi nudi (quasi) ... però senza temere spine, chiodi, vetri o quei sassolini taglienti a casa mia, nei sentieri della Valpolicella, zona di vini ma anche famosa per la lavorazione del marmo!

Gattoniamo a 4 zampe, un po' buffo farlo in mezzo alla gente, io lo faccio quando gioco con Elsa, la mia Golden Retriver di cui parlo nell'altro mio blog.

Non abbaiamo, però ;)

Affrontiamo un grande tema: i piedi nudi in qualche modo offendono la nostra morale occidentale, il comune senso del pudore.
Eh già, non si può mica andare al lavoro a piedi scalzi, in sandali o con... scarpe a 5 dita!

In America, dove il barefooting e le VFF sono la moda del momento, un sacco di personaggi famosi si stanno facendo fotografare in Five Fingers; basta che diventi "trendy" e tutto sembra normale!
In fondo, se ci sono sembrati normali le zeppe trampolate e i pantaloni a zampa d'elefante... ;)

Sembra comunque che in Italia il barefooting stia crescendo.
E magari nella prossima clinic potrebbe esserci Chritopher McDougall o il dottor Lieberman come in questo video...


Ok, baby steps, un passo allo volta ;)

Domande, risposte, rimane la voglia di tornare e continuare il discorso, magari con una bella corsetta fuori dal negozio, nel mondo "civile", dove le scarpe sono serie, non hanno mica 5 dita :)))

Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

venerdì 8 luglio 2011

I Tarahumara e i loro sandali magici

You'd seem 'em wearing their baggies
Huarachi sandals too...

Così cantavano i Beach Boys nella canzone Surfin' in U.S.A. Era il 1963, i "baggies" erano il prototipo di jeans larghi, appunto a sacco o borsa, che poi sarebbero diventati universalmente di moda grazie alla musica rap, i "Huarachi sandals" invece... la storia è un po' lunga e inizia molto tempo fa...

Messico, molto tempo prima che Cristoforo Colombo arrivasse per caso nel "nuovo mondo". 
Le tipiche calzature delle popolazioni locali erano dei sandali, generalmente fatti di cuoio, un po' diversi dai sandali alla "romana" o "greca", dalle allacciature più sofisticate spesso con fibbie metalliche, abbastanza dissimili anche ai sandali Masai che non prevedono l'infradito.

Erano già diventati di moda quando Keruac nel romanzo "On the Road"li ha resi un icona della generazione dei figli dei fiori, e ancora adesso in California rappresentano un simbolo di libertà, anche se un po' eccentrica (avete visto "The social network"?).

Ma torniamo in Messico: in uno sperduto Canyon al di là del golfo della California, nella ragione del Chihuahua, una tribù di messicani stava scappando. Scappavano da Apache, dai colonizzatori europei, da altri messicani... i Tarahumara facevano quello che sanno fare meglio: scappare... correndo! Sì, perché i Tarahumara corrono, corrono per sopravvivere, per divertimento, per vivere. E correre nel Copper Canyon non è per niente facile! I Tarahumara vivono infatti in uno dei luoghi più ostili della terra, dove pietre taglienti, spine di cactus e serpenti sono in agguato ad ogni passo.

Che scarpe potrebbero mai proteggere i piedi in un luogo simile??!!
Semplice: dei sandali ;) E non sono dei sandali tanto elaborati, sono delle suole, una volta di cuoio, ora ricavate da copertoni usati, legati i piedi con cordini o striscie di cuoio.


La cosa che ha sempre sorpreso tutti è che, con queste premesse, i Tarahumara dovrebbero avere un tasso di infortuni altissimo, invece non è così. In realtà il tasso di infortuni dei Tarahumara è di parecchie volte più basso del nostro, di noi che corriamo con sscarpe iper tecnologiche da centinaia di euro... che più o meno è la cifra che spende un Tarahumara in un anno ;)

Questo allora vuol dire che per non avere infortuni dobbiamo correre con i sandali Tarahumara?
Naturalmente no! Il segreto dei tarahumara non è nele scarpe, è nella tecnica! 
Ma naturalmente, correre con i sandali in estate è un'esperienza gratificante, i piedi non soffrono chiusi nelle scarpe e la sensazione di libertà che si prova non ha uguali.

Personalmente io uso un paio di sandali Lizard, di cui parlerò più avanti, che assomigliano più ai sandali greci (anche se più hi-tech); ma in camera, in un angolo, ho una lastra di suola Vibram; quando avrò un po' di tempo (cioè voglia ;) mi costruisco un paio di huarache sandals stile Tarahumara e... poi vi dirò :)))

Per adesso posso consigliarvi ancora una volta di leggere quel libro meraviglioso che è "Born to run" che parla dettagliatamente dei Tarahumara, dei sandali e della tecnica di corsa di questa straordinaria tribù.

Godetevi questi video del grande Barefoot ted che vi fa vedere come si corre con i sandali Tarahumara!!



http://www.youtube.com/user/barefootted

E fate anche un salto nel negozio on-line di Barefoot Ted, dove potete anche comprarvi degli original Luna sandals:


Cordialmente, a piedi nudi :) 

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

lunedì 4 luglio 2011

Promessa mantenuta! Triathlon Olimpico con le Vibram Five Fingers :)

L'avevo promesso e l'ho fatto!

Campionati Italiani Age Group di Triathlon Olimpico 2011 a Revine Lago, in provincia di Treviso: 1,5 km di nuoto nelle acque del lago di Revine, 40 km in bici su un tracciato tosto, con diverse salite e strappi al 10/12%, 10 km di corsa su strada sotto il sole, con salite e discese.

Ne avevo già parlato su questo blog, come scritto nel regolamento Fitri/ITU, non si può correre la terza frazione di un Triathlon (la corsa) a piedi nudi, ma dopo averlo letto e riletto diverse volte, non ho trovato nessuna controindicazione per le Vibram Five Fingers.

Così, posizionate le mie Bikila Ls in zona cambio, mi sono tuffato nelle tiepide acque dela lago di Revine.
All'uscita dall'acqua di corsa su per una rampa di 80 metri in salita per arrivare in T1 (transizione nuoto-bici), a piedi nudi, naturalmente!, indossato pettorale e casco via con la bici per affrontare le colline del Valdobbiadene.

Da notare che la zona cambio era particolarmente lunga: 600 metri!! Ciò significa una bella corsetta con la bici a mano... sempre senza scarpe (e poi dicono che i triathlon non si corrono a piedi nudi!!)!!

Al termine della frazione in bici, piuttosto provato dalle salite, arrivo in T2 (transizione bici-corsa) e mi chiedo quanto tempo ci metterò per infilare le Five Fingers? Ok, lo ammetto, mi ero allenato a infilare e sfilare le VFF! ci ho messo veramente un attimo e sono partito per l'ultima fatica: i 10 km di corsa.

Nonostante i 18 minuti in meno rispetto al 2010, sono riuscito ad arrivare anche quest'anno fra gli ultimi ;) 
Però quest'anno Silvia Riccò, speaker dell'evento e campionessa mondiale di triathlon, ha attirato l'attenzione di tutti sulle mie "scarpine con le dita"!! A detta di tutti, giudici compresi, sembrerebbe la prima volta che in Italia quancuno gareggia in un triathlon con le Vibram Five Fingers... ho aperto forse una nuova strada? Forse dovrei chiedere alla Vibram di sponsorizzarmi! ;)



Tutti a quel punto mi chiedevano se mi facevano male i piedi, le caviglie, ma la verità, a parte una dicreta comprensibile stanchezza, i miei piedi, le mie gambe e soprattutto le mie ginocchia (sempre state il mio punto debole) stavano benissimo!

Ora la prossima gara è l'Aronamen: 1,9 km di nuoto nel Lago Maggiore, 90 km in bici fra le colline piemontesi e 21 km di corsa... c'è bisogno di dirlo? Con le mie Vibram Five Fingers!! ;)

Cordialmente, a piedi nudi :) 

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venerdì 1 luglio 2011

Corri a piedi nudi... altrimenti non sopravvivi!!!

Tanto tempo fa...

Non saprei esprimere il concetto in modo migliore! Grazie Vibram :))

Buone corse, a piedi nudi, naturalmente! ;)
Cordialmente, a piedi nudi :) 

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