venerdì 27 aprile 2012

Lo Zen e l'Arte di correre a piedi nudi! ;)


Negli anni '80 andava di moda un libro dal titolo a dir poco inusuale: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta". In realtà, più che parlare di discipline orientali e meccanica il romanzo è una riflessione critica sull'atteggiamento occidentale di fronte agli ostacoli.

Per capire la differenza fra atteggiamento mentale occidentale e orientale facciamo l'esempio di un viaggio in bicicletta.
Mario, l' "occidentale", e Filippo l' "orientale", partono  da Bologna e vanno a trovare le loro rispettive fidanzate a Firenze; naturalmente in mezzo c'è l'Appennino.


Mario analizza il tragitto su Google Earth, valuta le pendenze, divide il percorso in vari tratti, decide le fermate per alimentarsi e riposare e fa una valutazione dei tempi di percorrenza creando una tabella di marcia.

Una volta partito guarda spesso l'orologio, il contachilometri, raffronta i tempi di percorrenza con la tabella di marcia; purtroppo non vede un pezzo di vetro sulla strada e una ruota si buca. Mario sostituisce la ruota, irritato per il contrattempo che causa un rallentamento nel suo cammino. Una volta cambiata la camera d'aria salta sulla bicicletta rendendosi conto che le mani sporche di grasso stanno sporcando il manubrio.

Giunto a Barberino del Mugello pregusta la veloce discesa verso Firenze, ma purtroppo sopraggiunge un temporale ed è costretto a fermarsi dalla forte pioggia.

Arrivato a Firenze si lamenta con la fidanzata del terribile viaggio e non vede l'ora di andarsene a riposare.

Filippo analizza il tragitto su Google Earth, guarda le foto di Panoramio per farsi un idea del paesaggio, trova una trattoria sulla strada che gode di ottime recensioni e divide il percorso in base a vari punti panoramici, un agriturismo dove si può fermare a prendere del formaggio e magari una buona bottiglia di vino.

Una volta partito si rilassa guardando il panorama, sulla salita ascolta il suo cuore che batte e sente il sangue scorrere nelle vene. Purtroppo non vede un pezzo di vetro sulla strada e una ruota si buca. Filippo si ferma e sostituisce la ruota all'ombra di un bellissimo albero, poco più in là nota un ruscello e mentre si lava le mani nella fresca corrente nota un cerbiatto che lo guarda curioso.

Sorridendo per l'incontro Filippo rimonta in sella, inizia la discesa ma Giunto a Barberino del Mugello purtroppo sopraggiunge un temporale ed è costretto a fermarsi dalla forte pioggia. Fortunatamente poco più in là c'è un bar e decide di entrare a bersi un caffè. Una barista gentile gli porge un asciugamano, così può asciugarsi. Alla cassa prende anche una confezione di cioccolatini per la sua fidanzata.

La pioggia termina e Filippo riprende il suo cammino. Arrivato a Firenze abbraccia la fidanzata, le porge la scatola di cioccolatini e le racconta del viaggio, del cerbiatto e della barista gentile; poi se ne va a riposare riproponendosi di rifare il viaggio, magari con la sua fidanzata.

La cosa che dovrebbe far riflettere è che Mario e Filippo probabilmente ci mettono lo stesso tempo, superano gli stessi ostacoli e alla fine sono comunque entrambi stanchi.

Veniamo ora alla corsa a piedi nudi. 

Se partiamo con l'idea di "voler affrontare una sfida", di eliminare gli infortuni, di correre più veloci, di sentirsi diversi e migliore degli altri, probabilmente ci ritroveremo infortunati, delusi e arrabbiati con Christofer McDougall e il cxxxx di "Born to run" (nonché con l'autore di questo blog!! :)

Ogni vescica, ogni pezzo di vetro sulla strada ci farà imprecare, ogni tendinite e dolorino "di assestamento" mentre il nostro corpo si abitua a un nuovo modo di muoversi ci farà maledire la decisione di aver abbandonato le scarpe.

Proviamo invece a correre gustando ogni singolo passo, assaporando le sensazioni che proviamo correndo su diversi tipi di terreno, sorridendo alla gente che ci guarda strano e ci chiede se "non fa male?" 

Proviamo a considerare ogni dolorino, ogni vescica come un segnale del nostro corpo che ci dice che dobbiamo migliorare la tecnica, o che magari abbiamo esagerato (troppo e/o troppo presto).

Probabilmente ci ritroveremo senza infortuni, a limare il nostro tempo sulla maratona e alla fine di una gara saremo stanchi, ma non vedremo l'ora che arrivi la prossima.

Magari i nostri amici ci guarderanno in faccia e penseranno che magari una corsetta a piedi nudi la possono fare anche loro; il sorriso è contagioso almeno quanto il nervosismo.

Lo Zen ci insegna che in un viaggio è importante arrivare, ma quello che conta è il cammino.


Quindi, meditiamo sulla nostra vita, vogliamo essere Mario o Filippo? ;)


Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

lunedì 23 aprile 2012

Con le Vibram Five Fingers SeeYa alla Milanocity Marathon 2012


Pare che il tempo, inteso quello atmosferico, si diverta molto alla Milanocity Marathon; l'anno scorso più di 30 gradi e un sole micidiale, quest'anno il "leit motiv" della gara sono stati il freddo e la pioggia.

Ma del resto, qualche goccia d'acqua non può fermare un serio barefooter, no? ;)

Chi corre a piedi nudi sa che l'acqua sulla strada tende ad ammorbidire la pelle dei piedi; a lungo andare, ad esempio in una maratona, il rischio di vesciche ed escoriazioni è molto alto.

Anche se si è particolarmente allenati nella corsa scalzi, è meglio fare un po' di attenzione e magari ricorrere a sandali o scarpe minimaliste.

Trovandomi a Millano per la maratona, sono passato al Vibram Store di Milano per dare un'occhiata alla nuova collezione.

Un mese prima avevo corso la maratona di Roma con le mie Bikila LS, che dopo un anno di corse e triathlon si sono un po' distrutte :(

Oltretutto secondo me le Bikila LS sono ottime scarpe da mezza stagione, eventualmente invernali, ma se correte tanto d'estate sotto il sole i piedi vanno in ebollizione!!

Poiché ero in cerca di un sostituto delle mie Bikila molto incuriosito dalle nuove SeeYa, ed entrato nel negozio ho chiesto subito di provarne un paio...


Credete all'amore a prima vista?

Beh, io delle SeeYa mi sono innamorato subito!

Sono costituite da una comoda sottile suola dall'ottimo grip, come ci si aspetta da Vibram, rivestita da una mesh elasticizzata e traspirante.
La leggera linguetta per stringere la scarpa al piede si attacca con il velcro, tutto è pensato per ottenere la massima leggerezza.

Ovviamente indossare le SeeYa nuove di zecca per la maratona del giorno dopo, senza prima provarle con qualche corsetta test, sarebbe stata una mossa alquanto imprudente, ma la sensazione di libertà che si prova indossando le SeeYa mi hanno convinto e quando la sera ho preparato la sacca degli indumenti, le ho messe dentro :)

Per i primi chilometri mi sono chiesto se l'azzardo mi sarebbe stato fatale, ma quando ho visto che la rilevazione dei chip al chilometro 21,087, la mezza maratona, era sommersa da 30 centimetri d'acqua (!!), mi sono reso conto che qualsiasi scarpa non mi avrebbe evitato di bagnarmi i piedi!! ;)


Probabilmente è asta la mia maratona più difficile e faticosa, poco dopo il 30° km mi sono accorto di aver strappato i pantaloncini, e l'attrito con la parte ancora integra aveva provocato una vescica sanguinante di 5 cm sull'interno coscia, al 35 avevo i brividi e battevo i denti; quando sono arrivato al traguardo per la prima volta ho seriamente considerato di andare nella tenda del pronto soccorso :((


Ma le SeeYa si sono comportate veramente bene!

Nonostante fossero nuove di zecca e le condizioni meteo non fossero proprio l'ideale, una volta tolte ho visto solo una piccola escoriazioni sul piede destro, sotto l'attacco della linguetta, dovuto ad una quasi impercettible cucitura. Penso che in condizioni normali non ci sarebbe stata neppure quella.

Il mio innamoramento con le Vibram Five Fingers SeeYa è stato ricambiato, e quindi saranno le mie compagne di questa stagione ancora agli inizi.


Le SeeYa sono quanto più simile alla corsa a piedi scalzi che abbia mai provato, ma attenzione: se state iniziando ora con il barefooting consiglio prima un graduale adattamento correndo veramente senza scarpe, ma del resto è quello che consiglio sempre, no? ;)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)