Sono molto triste.
Sto guardando le mie vecchie FiveFingers Treksport e mi rendo conto che ormai hanno finito la loro vita.
Dopo 2 anni di lavaggi in lavatrice la gomma della suola è diventata molto rigida, la tela ha degli strappi e il velcro della chiusura non si chiude più.
Sono triste perché mi ricordo la gioia che ho provato quando sono arrivato a casa con la scatola, mi sono subito cambiato e sono andato a correre in mezzo ai vigneti dietro casa.
Ero felice perché mi sentivo libero, non come a piedi nudi, ma qualcosa di molto simile e i perfidi sassolini taglienti del marmo della Valpolicella non erano più un problema: li potevo sentire e contare uno per uno, ma il mio passo era leggero e spensierato.
Il mio rapporto con le FiveFingers non è sempre andato nel migliore dei modi; nei più grandi amori ci sono sempre alti e bassi, come quando ho esagerato (troppo veloce, troppo a lungo) e mi sono beccato quell'infiammazione al tendine d'Achille… ad entrambi i tendini d'Achille… :(
Poi ho capito che, come nei grandi amori, ognuno di noi doveva avere i suoi spazi, le mie FiveFingers sono spesso restate nell'armadio e io sono andato a correre a piedi nudi, perché correre con le FiveFingers non è come correre a piedi nudi.
Quando corri a piedi nudi, senti i sassi, senti il bruciore della pelle sull'asfalto, e sai quando dire basta, quando fermarti: sono i tuoi piedi che te lo dicono!
Le FiveFingers sono come una mamma troppo protettiva, che non ti dice che nel mondo oltre al bene c'è anche il male.
Le Fivefingers non ti dicono che stai esagerando, lo scopri ore dopo o il giorno dopo, quando il medico del pronto soccorso ti dice che hai una tendinite o una frattura da stress.
E tu ti chiedi "come mai"? perché sai che correre a piedi nudi è il modo più naturale di correre!
Ma naturalmente non stavi correndo a piedi nudi, c'erano le tue FiveFingers che, a modo loro, cercavano di proteggerti, come una mamma troppo invadente.
Però quante soddisfazioni: come quando ho tagliato il traguardo della maratona di Venezia con quelle buffe scarpe a cinque dita, togliendo quasi 10 minuti al mio tempo migliore. Tutti mi chiedevano se ero matto! Ma io stavo benissimo!
Quanti ricordi, quante emozioni…
Sono triste per le mie FiveFingers, ma anche perché è stata buttata via la possibilità di convincere la gente a smetterla con le dannosissime scarpe iper-tecno ammortizzate e tornare a un modo più sano e bello di correre.
La moda delle FiveFingers ha contagiato molti a provare a correre a piedi nudi, e di questo siamo grati a Vibram. Ma è anche vero che correre con delle scarpe, seppure meravigliosamente minimaliste, non è come correre a piedi nudi.
E ci si può fare male.
Nel marzo 2012, un gruppo di cinque studi legali ha depositato una class action contro Vibram USA Inc e Vibram FiveFingers LLC presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Massachusetts:
"la società ha utilizzato dichiarazioni ingannevoli circa i benefici per la salute della corsa a piedi nudi".
L' errore di Vibram è stato quello di cavalcare l'onda di entusiasmo per la corsa a pedi nudi conseguente all'uscita del libro "Born to run" di Christopher McDougall, senza aiutare a creare una vera cultura del barefooting.
Io ci ho anche provato a dirglielo, ho proposto a Vibram di collaborare (gratis) per spiegare alla gente come non farsi male correndo a piedi nudi e con le FiveFingers. Non mi hanno mai risposto; probabilmente preferivano altri testimonial, più giovani, o con un miglior personal best sulla maratona.
Ora Vibram in Italia è molto tiepida sulla corsa a piedi nudi; preferisce spingere le scarpine a cinque dita nel mondo delle palestre, dei giovani, della moda.
Però io di gente con le FiveFingers in giro non ne vedo, nelle corse al massimo siamo in due o tre esaltati, in palestra non le usa nessuno.
Che peccato, che occasione sprecata.
Guardo le mie FiveFingers Treksport e mi sento un po' triste; ma adesso le indosso, fado a fare una corsetta, e mi passa tutto.
Cordialmente, a piedi nudi :)
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