giovedì 12 gennaio 2012

Correre a piedi nudi: quali sono i rischi e come evitare gli infortuni


Se si parla di running, che sia fare jogging nel parco o correre una maratona, con scarpe o senza, sembra inevitabile parlare di infortuni, quasi che questi siano una componente necessaria alla corsa.

Ma gli infortuni sono veramente così inevitabili?

E soprattutto, cosa si intende per infortunio?

Gli infortuni si possono dividere in tre categorie:

- accidentali
- di eccesso
- di forma

Gli infortuni accidentali.

Sono quelli derivati da incidenti non prevedibili: inciampare su una radice di un albero, scivolare sul ghiaccio e così via fino ad arrivare a incontri ravvicinati con automobili, cani poco educati e così via.

Una delle preoccupazioni di chi corre a piedi nudi è tagliarsi un piede con vetri o rocce appuntite; l'esperienza ci dice tuttavia che questo tipo di infortuni è molto raro e facilmente evitabile ricorrendo come dice Christopher Mcdougall a speciali dispositivi: gli occhi! In effetti basterebbe guardare dove si mettono i piedi!

Spesso questi "incidenti" sono dovuti a distrazione, per molti infatti la corsa è un momento di relax dove è possibile lasciar vagare la mente e quindi è molto difficile mantenere sempre la giusta concentrazione.

La cosa positiva è che chi corre a piedi nudi pone istintivamente più attenzione a quello che sta facendo e di conseguenza riesce ad evitare molte situazioni spiacevoli.

Come si possono evitare?

Perlopiù gli infortuni accidentali si evitano mantenendo la giusta concentrazione sull'azione della corsa, all'ambiente circostante. Personalmente evito l'uso di mp3 e cuffiette e, allenandomi principalmente con Elsa, la mia golden retriever, l'attenzione verso l'ambiente e la mia compagna di corse è pressoché inevitabile.

Gli infortuni di "eccesso".

Too much, too sono, dicono in inglese: troppo e troppo presto. Alzi la mano chi non ha mai esagerato! In certe culture e religioni il running viene considerato al pari di una droga, produce infatti dipendenza e siamo spinti a volerne sempre di più. Purtroppo i nostri muscoli, tendini, ossa e legamenti vari hanno bisogno di tempo per adattarsi, non rispettare questi tempi significa quasi inevitabilmente farsi male.

Questo è il tipo di infortuni che maggiormente colpisce chi si avvicina al barefooting; quando si inizia ad apprezzare la corsa a piedi nudi, si scopre che alcuni dolori come quelli al ginocchio sembrano sparire e spinti da un piacevole senso di euforia, si esagera e il nostro corpo immancabilmente ci punisce con tendiniti o peggio fatture da stress! :((

Come si possono evitare?

Non esagerando, naturalmente ;) In particolare per chi inizia a correre con scarpe minimaliste consiglio di correre a piedi nudi, no FiveFingers, no sandali, no calze: a piedi nudi!

Le scarpe minimaliste fanno veramente bene il loro lavoro proteggendo il piede, ma purtroppo danno un senso di falsa sicurezza che ci spinge a correre troppo veloce o troppo a lungo rispetto alle nostre possibilità.

Se si corre a piedi completamente scalzi, il nostro cervello e il nostro corpo si pone automaticamente in modalità "sicurezza" ed è più facile autoregolarsi.

Oltretutto la propriocettività nella corsa a piedi nudi è stimolta al massimo e la maggiore sensibilità del piede acquisita con la corsa scalzi aiuta ulteriormente ad evitare infortuni.

Il mio consiglio è quindi di correre (completamente) scalzi per almeno il 20, 30% del chilometraggio totale,  anche se poi si corre con scarpe minimaliste o meno.

Gli infortuni di forma.

Sono dovuti ad errori nella biomeccanica della corsa. Qui naturalmente si può aprire un grande dibattito su quale sia il modo giusto per correre.

Sembra infatti che il movimento più naturale dell'uomo, quello che i bambini imparano prima addirittura del camminare, sia diventato nel tempo la cosa più difficile del mondo.

Come si possono evitare?

Ultimamente c'è stato un gran proliferare di libri e scuole di pensiero sulla tecnica della corsa; giusto per citarne alcune:

Chi running
Pose running
Evolution running
Barefoot Ken Bob

Curiosamente i primi tre, che sono fra i metodi più citati nel barefooting, non prevedono se non occasionalmente la corsa senza scarpe :) In realtà, come dice Barefoot Ken Bob, che ovviamente non è un metodo, ma un famoso barefooter, nei corsi relativi a questi metodi si passa la maggior parte del tempo a cercare di simulare con le scarpe situazioni come ad esempio l'appoggio frontale del piede, che nella corsa a piedi nudi sono spontanei e naturali; avete mai provato a correre scalzi appoggiando il tallone? :)))))

Il libro di Ken Bob non illustra un vero e proprio metodo, ma è una raccolta di esperienze e "illuminazioni" che ogni barefoot runner, ma anche chi corre con scarpe più o meno minimaliste dovrebbe leggere e lo consiglio vivamente.

Qui sotto il video di Ken Bob filmato dal celebre Dr. Lieberman.

Conclusioni?

Non sempre gli infortuni si possono evitare, ma con un po' di attenzione alla forma, alle sensazioni del proprio corpo e all'ambiente circostante, si possono sicuramente ridurre.

La corsa, specialmente a piedi nudi, può essere veramente un modo, forse il migliore, per vivere una vita sana e felice.

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

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