mercoledì 5 ottobre 2011

Correre a piedi nudi sotto la pioggia: divertimento, vesciche e le scarpe per per cavalli - 18 giorni alla maratona di Venezia

Di gare sotto la pioggia ne ho fatte un po'; giusto per citare ricordo un triathlon olimpico a Bardolino dove appena uscito dall'acqua ero incerto se togliermi la muta o… tenerla per andare in bicicletta!! :)

Quest'anno poi, all'ironman 70.3 di Pescara una specie di tempesta mi ha accolto sulle colline, con fiumi di fango sulla strada, alberi spezzati dal vento, fulmini che ci cadevano tutto intorno… 

Ma, per dirla come Aldo Rock, anche lui in balia della tempesta, si sa: non esistono avverse condizioni ambientali, solo atleti particolarmente arrendevoli ! ;)

Poche settimane fa mi sono perso fra le colline e un temporale piuttosto minaccioso mi ha costretto a correre per una decina di chilometri sotto un'acqua scrosciante.

Ma in tutte queste occasioni indossavo, per quanto minimaliste, delle scarpe.

Non ho mai corso a piedi nudi sotto la pioggia. Non sto parlando naturalmente di qualche corsettaliberatoria sotto una pioggerellina autunnale, sto parlando di diversi chilometri a piedi nudi sotto il diluvio universale.

In quest'autunno che sempra più un prolungamento d'estate non c'è stata ancora l'occasione, ma prima o poi pioverà e mi sto chiedendo come si comporteranno i miei piedi.

Se si fa qualche ricerca sui vari blog, i pareri sono discordanti.

In linea di massima l'umidità e la frizione portano con sé il problema delle vesciche. Chiunque abbia fatto un lungo bagno o abbia lavato tanti piatti sa che che la pelle bagnata diventa molle e rugosa. Il "piede da trincea" è stato l'incubo di tutti i soldati costretti a vivere costantemente nell'umidità.

D'altra parte molti barefooters asseriscono di non avere particolari problemi con la pioggia, ma che anzi, è particolarmente divertente!

Oltretutto i piedi si asciugano subito!

Non solo noi umani abbiamo questo tipo di problemi: nel medioevo i cavalli erano spesso costretti a vivere e camminare in mezzo al fango, le strade non erano ovviamente asfaltate, gli zoccoli marcivano e le infezioni erano comuni, ed è per questo motivo che sono stati inventati i ferri di cavallo, per alzarli dal fango e tentare quindi di proteggerli il più possibile.


In questi anni c'è un grande dibattito sulla dubbia utilità dei ferri da cavallo; le condizioni delle scuderie sono fortunatamente migliorate come anche le strade.

I cavalli senza ferri sono meno soggetti agli infortuni, meno sensibili a malattie e nevrosi e generalmente sono più di buon umore.

Una storia già sentita, non è vero? ;)


Per quanto riguarda noi umani, correre a piedi nudi sotto la pioggia mi alletta non poco, e quasi quasi non vedo l'ora che piova per fare una bella corsetta! :)

Cordialmente, a piedi nudi :)

Vi aspetto su www.corriapiedinudi.it :)

Nessun commento:

Posta un commento