Ieri trovavo a Milano per lavoro, gli impegni si sono dilatati, come spesso succede, e visto che oggi sarei dovuto tornare ho deciso di rimanere a dormire dai miei genitori.
Quando ero piccolo, la zona era l'estrema periferia nord-est di Milano, pochi servizi, una piccola Coop serviva per le emergenze alimentari, ma per fare qualsiasi cosa dovevamo spostarci verso il centro.
Lo spiazzo verde sotto casa era adibito a campo nomadi, in mezzo di ergeva una montagnetta dei rifiuti degli scavi dei grandi palazzi in cui abitavamo. L'aria era ammorbata dalle fabbriche (era prima dei depuratori).
La zona si chiamava Bicocca, letteralmente "catapecchia" e forse c'era un perché
Ora a meno di un chilometro ci sono 4 centri commerciali, un centro universitario, piscine, palestre, 2 multisale e da tutta la città viene gente nei locali della vita notturna della zona. Negli anni novanta diverse società Hi-Tech hanno portato il loro centro direttivo negli uffici splendenti di Tecnocity.
Ora "Bicocca" fa riferimento a una casa d'epoca che quasi stona in mezzo a tutto questo luccichio moderno.
I grande prato verde del campo nomadi, off-limits per noi bambini, ora è diventato Il Parco nord, il parco cittadino più grande d'Europa, 5 volte più grande del Central Park di New York.
E' lì che ho iniziato a correre, 8 anni fa; e ieri sera ho deciso che l'indomani mattina sarei andato a correre.
Non saprei dire quante migliaia di chilometri ho corso in quel parco, ma mai a piedi nudi, almeno fino ad oggi.
E' difficile da spiegare, è più una sensazione molto intima, ma la strada, il terreno, quando si corre con scarpe o a piedi nudi, è diverso!
Mi sono addormentato cercando di ricordarmi che tipo di terreno avrei trovato; certamente mi ricordavo il primo pezzo asfaltato sulla ciclabile e a sanpietrini sulla pedonabile, un po' di sterrato sulla prima collinetta, stradine di ghiaietta bianca etc.
Certo che mi ricordavo come erano fatte le stradine e i sentieri, ma come le avrei sentite sotto i piedi?
Ho puntato la sveglia alle 6:50, ma le coperte e il cuscino erano molto invitanti, quindi ho indugiato un po' ...e mi sono risvegliato alle 7:30!
Mi alzo, indosso un vecchio paio di pantaloncini rimasto nell'armadio, una maglietta, saluto la mamma appena alzata ed esco.
La prima sensazione che mi colpisce è la moquette nell'ascensore, in qualche modo era ...diversa. L'ascensore che mi ha portato su e giù per i quattro piani fino a casa era qualcosa di fisico, è come se avessa aggiunto una nuova dimensione; e in effetti la potevo percepire con un senso in più attraverso le piante dei piedi: il tatto!
Attraverso la strada e raggiungo l'entrata del parco, scelgo la ciclabile, al ritorno avrei optato per i sanpietrini.
La strada è fredda, umida, nonostante il caldo di queste giornate l'autunno sta arrivando. Al bivio vado a destra, la stradina di ghiaietta bianca è più morbida dell'asfalto, i sassolini massaggiano dolcemente le piente dei piedi.
Sui prati aleggia una nebbiolina bassa, qualche cane fa la passeggiata mattuntina insieme al padrone e penso che vorrei avere Elsa, il mio cane, con me, a condividere queste sensazioni; nella mia testa rieccheggia "impressioni di settembre" della PFM, lo giudico quantomeno appropriato.
Un breve tratto di sterrato, e mi ributto su una stradina di ghiaietta mentre sento i primi raggi di un pallido sole sulla pelle.
Lascio la montagnetta sulla sinistra e penso a quante ripetute in salita ci ho fatto, come quando preparavo la mia prima maratona!
I piedi si iniziano a scaldare, cerco di capire se l'umidità mi sta creando qualche problema, ma sembra tutto a posto, così continuo e vado verso una strada in sterrato. La ghiaietta lascia il posto a sassi di varia dimensione che affronto con cautela. Improvvisamente ho una rivelazione: i sassi sono tondi, non fanno male!
La spiegazione mi arriva velocemente: la Valpolicella, dove abito, è famosa per i vini, per le bellissime colline, la vicinanza del lago di Garda, e le cave di marmo. Più in là, verso la Lessinia, la "pietra della Lessinia" fa da padrona.
Il marmo e la pietra producono sassi aguzzi e piuttosto taglienti, un bel banco di brova per un barefooter!
I sassi milanesi sono tipicamente sedimentari e fluviali, molto levigati e decisamente più piacevoli sotto i piedi!
Sorridendo passo una signora che mi guarda curiosa, incrocio un runner troppo impegnato a respirare per trovare il tempo di salutarmi.
Avvisto il vialetto di sampietrini che mi porta a casa; mi sorprendo a constatare che i sanpietrini sconnessi sono più piacevoli della strada asfaltata.
Esco dal parco e mi dispiace, sarei andato avanti a correre tutta la giornata, ma devo andare a lavorare!
Entro in casa, la mamma mi guarda i piedi, nota che non ho le scarpe e mi dice: "a piedi nudi nel parco? ... ma sei matto?"
No, mamma, sarei matto a perdermi tutto questo ;)
P.S. fra l'altro... nessuna vescica!! :)))